Saranno due feste sicuramente diverse rispetto al passato ma Recanati non rinuncia a festeggiare né il suo patrono, San Vito, il 15 giugno né uno dei suoi figli più illustri, Giacomo Leopardi, di cui il prossimo 29 giugno ricorre il 222° anniversario della nascita. Fra i nomi che sono circolati per il tradizionale recital di poesie leopardiane c’è quello dell’attore Giancarlo Giannini: l’attore sarebbe dovuto venire a Recanati il 21 marzo scorso, in occasione della giornata mondiale della poesia, evento stoppato dal lockdown imposto dal coronavirus. Si spera solo che possa essere confermata la sua disponibilità a declamare Leopardi sul Colle dell’Infinito.
“Cercheremo di fare il massimo, dice il sindaco Bravi, e siamo già al lavoro per la migliore organizzazione della tradizionale fiera che è confermata per domenica 14 e lunedì 15 giugno perché fiere e mercati sono consentiti dalle norme. Dovremo fare miracoli per piazzare tutte le bancarelle distanziate fra loro e con un metro di spazio davanti e utilizzeremo per questo ogni angolo, via e viuzza della città. Faticosamente stiamo misurando gli spazi ma siamo certi di farcela. Purtroppo, ci dice ancora Bravi, ci dobbiamo scordare di mangiare la piadina sul luogo perché questo non è consentito ma dovremo prenderla e mangiarla altrove, non ci sarà la processione con la presenza delle delegazioni delle altre città che condividono con noi lo stesso patrono né, purtroppo, la celebrazione della messa nella chiesa di san Vito. Questa sarà celebrata la domenica successiva, il 21 giugno, all’aperto in piazza Leopardi”.
Mantenuto anche l’appuntamento con la cerimonia di assegnazione delle benemerenze ai cittadini che si sono particolarmente distinti a favore della città in questo ultimo anno e alle aziende che compiono un importante traguardo della loro attività.
Difficile, invece, garantire il concerto della banda cittadina. Bravi si è sentito con il presidente e il direttore del concerto musicale B. Gigli per verificare i problemi che sono legati all’interruzione, avvenuta già da diversi mesi, delle prove e dell’impossibilità di mantenere la necessaria distanza sociale fra i diversi componenti della banda.
6 commenti
L’amministrazione comunale mostra di saper essere rapida ed efficiente in molti qualificati ambiti. Peccato che in altri settori non considerati prioritari come le strade periferiche extraurbane si dimostri di tutt’altra solerzia.
Il cenro storico di Recanati ormai serve solo a fare da cornice a eventi più o meno importanti, non a viverci e a esercitarvi attività economiche. Il turismo ha avuto una battuta di arresto da cui non si sa quando potrà riprendersi La campagna è praticamente impraticabile per lo stato delle strade, resta una periferia ipertrofica e anonima. Non è il massimo per la città della cultura.
Quindi, asfaltiamo tutte le strade di campagna, trasferiamoci tutte le attività economiche, portiamoci casa Leopardi, i musei , la torre, i parchi, e organizziamoci eventi più o meno importanti! Libereremo così la periferia ipertrofica(prostata?) e….finalmente potremo in centro città piantare la insalata, e sotto il loggiato mettere i gabbio’ pe i cunilli, l oche, e e gajine!
Tra tutti i problemi di Recanati, elencati già dai precedenti commenti, i controlli pari a zero per il distanziamento ma anche per i rally di auto e moto che sfrecciano peggio di prima, soprattutto lungo le provinciali, la storiella della fiera di san Vito e dei soliti Leopardi & co. sembrano specchi per le allodole. Datevi da fare.
Per ora in almeno metà delle case e dei negozi del centro storico ballano i topi mentre sui portoni stanno appesi da anni logori cartelli con scritto vendesi.
Tra il 15 e il 29 giugno c’è un altro appuntamento da non dimenticare, il pagamento dell’IMU su terreni e fabbricati a esclusione della prima casa di abitazione. Si paga anche (a Recanati, non sempre in altri comuni) sui fabbricati resi inagibili dal sisma 2016 e su quelli che, pur locati e quindi produttori di reddito, stante il fermo di tutte le attività e spesso anche dei redditi degli inquilini, non hanno in realtà prodotto reddito almeno nei mesi da febbraio a maggio 2020. Recentemente un tribunale ha sentenziato che nell’impossibilità di esercitare l’attività economica i commercianti non sono tenuti a pagare l’affitto al proprietario e questo ha una sua logica. Ma allora perchè, in caso di dimostrato mancato percepimento totale o parziale del canone di affitto, il proprietario è comunque tenuto a pagare per intero IMU e poi IRPEF sul fabbricato medesimo? Poi stiamo ancora a parlare di patrimoniale o di evasione fiscale? E da settembre in poi, quando aumenterà di sicuro la morosità incolpevole per l’aumento del numero dei disoccupati, i proprietari di immobili dovranno scegliere se mettere sulla strada intere famiglie oppure pagare le imposte su redditi non percepiti.