Una porzione di spiaggia a Porto Potenza a un passo dalle nostre case è stata teatro di un piccolo miracolo. Quella fascia costiera dietro all’Istituto di Riabilitazione “S. Stefano”, che molti sono soliti guardare quasi con fastidio per via di quelle “sterpaglie” che tolgono spazio agli ombrelloni, ha accolto per un po’ due degli esseri più delicati e belli che la Natura ci ha donato. La zona è l’Area floristica regionale n.48 e le “sterpaglie” sono piante protette, tracce di un delicato passato che qualcuno ha voluto preservare.
Era lo scorso 5 maggio e tra gli steli di queste piante, una coppia di Fratini stava deponendo delle uova, proprio mentre un’altra coppia, marito e moglie, si godeva per la prima volta dopo la quarantena, il vento salato del mare.
Dall’avvistamento delle uova alla documentazione, alla identificazione certa da parte dell’Associazione-APS “Ornitologi Marchigiani” e l’avviso alle Autorità è passato un battito d’ali. Venerdì 8 maggio l’Assessore all’Ambiente del Comune di Potenza Picena, il Comandate della Capitaneria di Porto di Civitanova Marche, il presidente dell’Associazione-APS “Ornitologi Marchigiani”, il comandante della Polizia Municipale del Comune di Potenza Picena e la coppia che ha identificato e segnalato le uova erano in spiaggia ad osservare increduli quel piccolo miracolo e a chiedersi come poterlo preservare, nel delicato momento in cui le Forze dell’Ordine erano impegnate nella tutela delle misure di prevenzione al Covid-19. Ed ecco nascere un altro piccolo grande miracolo: già dal mattino dopo un gruppo di cittadini volontari, in accordo con le Forze dell’Ordine, presidiava la zona, macchina fotografica e binocolo in mano, a cercare di proteggere il nido dai cani lasciati in spiaggia senza guinzaglio, tentando di spiegare ai padroni l’importanza e la delicatezza di quel momento.
Ben 24 cittadini autorizzati hanno sorvegliato l’area tredici ore al giorno per sei giorni consecutivi, in attesa che si concludesse l’iter burocratico atto a consentire all’Associazione-APS “Ornitologi Marchigiani”, insieme agli stessi volontari porto potentini, di sistemare una rete protettiva intorno all’area di nidificazione, corredata da cartelli informativi. Insieme all’Amministrazione Comunale, che con l’intervento diretto del Vicesindaco Giulio Casciotti, ha fornito tempestivamente il materiale e ha proceduto all’avvio delle relative autorizzazioni, è bello e necessario ricordare chi ha speso il proprio tempo per questa impresa, anche perché si tratta soprattutto di ragazzi che hanno dimostrato di avere a cuore il nostro territorio e di aver risposto con il sorriso e l’entusiasmo ad ogni richiesta: Marco Bolis, Roberto Carbone , Leonardo Cerolini, Richard Dernowski, Silvia e Francesca Emiliani, Marco e Mario Fermani, Beatrice Fermani, Francesco Gratti, Silvia Lambertucci, Leonardo Langella, Marta Malatini, Alessia Mele, Alessia Mori, Agnese Paolucci, Nicolò Purifico, Lucia Sampaolo, Matteo Sciapeconi, Andrea Spagnoli, Francesco Vale, Pietro Vesprini. I volontari hanno lavorato fianco a fianco agli “Ornitologi Marchigiani” Mina Pascucci, Fabrizio Franconi, Maurizio Fusari, Massimo Mozzoni.
Ci piace ringraziare anche i balneari che sono stati coinvolti in questa avventura e che hanno messo a disposizione materiale da lavoro e i mezzi di trasporto per i carichi pesanti. Persone diverse, con storie ed esperienze differenti, unitamente alla Capitaneria di Porto, il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Municipale che le hanno assistite e sostenute, si sono trovate insieme, raccolte di fronte a due degli esseri più fragili attualmente esistenti.
L’ornitologo Nazzareno Polini è riuscito ad identificare il fratino maschio, riconoscendolo inanellato proprio da lui stesso nel 2013 a Fermo con il codice “ILK”.
Richard Dernowski e Silvia Lambertucci
1 commento
è una cosa meravigliosa, spero che avremo cura di non “disturbare” quando prenderemo d’assalto le spiagge