Indosserà un abito cucito su misura per lui l’attore Alessio Boni che, a Recanati per le riprese della nuova serie tv sulla vita di Giacomo Leopardi, ha fatto visita all’atelier del sarto Nenè Latini. L’artigiano recanatese non è la prima volta che si trova a “vestire” personaggi famosi: nella sua sartoria, ricavato in un palazzo signorile del 1500 e dove sui vecchi tavoli da lavoro viene ancora fatto tutto “a mano”, sono clienti fissi Diego Della Valle, Luca Cordero di Montezemolo e Tom Cruise solo per citarne alcuni.
Ora un prezioso “testimonial” della bravura di Nenè sarà anche Boni che nella fiction, che andrà in onda su Rai 1 in due puntate, veste i panni questa volta di Monaldo Leopardi, padre del Poeta. Le riprese nella cittadina recanatese, dove da poco si sono concluse da poco quelle per il film “Leopardi & Co.” con Whoopi Goldberg, dovrebbero prendere avvio già la prossima settimana con la regia di Sergio Rubini e la co-produzione di Rai Film.
La troupe, in città da alcuni giorni, ha già visionato alcune location, tra piazzette, fra cui quella del Sabato del Villaggio davanti alla casa natale del Poeta, palazzo comunale e alcuni caratteristici vicoli cittadini da dove, naturalmente, dovranno scomparire ogni riferimento all’epoca contemporanea visto che il film è ambientato ai tempi di Leopardi.
28 commenti
a no’ che ce ne frega?
Quanta ignoranza è maleducazione!!!
Sentivi proprio il bisogno di scriverlo, eh, un impulso irrefrenabile.
Il film “infiniti” , uscito nei cinema a metà settembre, ha incassato qualcosa come 12.000 euro. Il nulla. Altro che vetrina per il turismo. Gli unici a ridere sono i produttori, che con la tax credit e le film commission, hanno fatto un film a costo quasi zero. In pratica, un film fatto con i soldi delle imposte dei contribuenti. Oggi , i film o le serie TV, si fanno solamente dove esistono le film commission.
questo conferma che è stato poco accorto far cadere nel dimenticatoio tante abilità artigianali,che richiedevano certamente genialità.Nenè aveva imparato l’arte nella sartoria di Edgardo Tarducci che,insieme ai suoi fratelli Athos ed Alvaro,titolari a loro volta di vecchie sartorie ora sparite,aveva imparato il mestiere del sarto dal padre Mariano,con un laboratorio dove ora c’è l’Ottica Bernardi,che era il fratello di mio nonno Michele,padre di mia madre.Ma il progresso ha fatto piazza pulita di tutte queste tradizioni,ed è andata dispersa la notevolissima esperienza di argentieri come Braccialarghe,di costruttori di mobili come Tippe di Castelnuovo,per citare solo alcuni dei più vicini nel tempo.
Quindi? Tutto sto romanzo per dire EVVIVA IL CONSERVATORISMO? Noto che ti stai ravvedendo anche tu…piano piano 😉
IL MONDO È CAMBIATO come sovente amano dire i CATTOCOMUNISTI
RADICAL CHIC, del resto se il mondo è cambiato vuol dire che è cambiato per tutti indistintamente, non soltanto per i loro porci comodi.
Perchè, come mai un’altro film su Leopardi?
Per caso quel “Giovane favoloso” di qualche anno fa non è stato poi cosi tanto favoloso?
Bisogna quindi rifare tutto da capo?
Non è un film, è una fiction realizzata dalla Rai, prodotta proprio a seguito del successo (al botteghino, in streaming e al noleggio) del Giovane Favoloso di Martone. Essendo una fiction si prenderà, probabilmente, molte libertà di interpretazione nel raccontare la storia di Leopardi. Più o meno come gli utenti del forum di Radio Erre: gente disinformata che commenta in un italiano stentato cose che non conosce.
Qual’è la differenza tra film e sceneggiato? (fiction è vocabolo inglese da quanto ci risulta, visto che lei non ama tanto l’italiano stentato).
Ci illumini Signor esperto!
La stessa che passa fra qual’è (che non è italiano, è una tua invenzione liberamente ispirata alla lingua italiana, come la fiction) e qual è (che sarebbe corretto in italiano, anche se lo usi per scrivere delle fesserie).
Il film di Martone ha avuto successo, magari non è del tutto veritiero ma è abbastanza corretto, un prodotto di invenzione, di solito è “Liberamente ispirato alla vita di…” ecc. ecc.
Toglieremo l’apostrofo a “qual è” che per te è troppo importante questo…
Preso dal dizionario Treccani:
fiction ‹fìkšën› s.ingl. (propr. «finzione»; pl. fìctions ‹fìkšën∫›), usato in ital. al femm. (e comunem. pronunciato ‹fìkšon›). – Quanto è frutto della fantasia e dell’inventiva; discorso letterario […] identificabile con la narrativa di immaginazione, contrapposto a quello che fa riferimento a eventi reali o alla poesia lirica e al teatro. In cinematografia e in televisione, il genere di film a soggetto, …
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Preso sempre dal dizionario Treccani:
sceneggiato s. m. e agg. [part. pass. di sceneggiare]. – Rappresentazione televisiva, spesso tratta da un soggetto letterario, trasmessa in più puntate: uno sc. televisivo di gran successo; non posso […] perdere l’ultima puntata dello sceneggiato. Anche come agg.: racconto s.; stasera trasmettono la prima parte del romanzo sceneggiato. …
Non sono mie fesserie!
Detto questo mi chiedo: a cosa servirebbe ancora fare una “fiction” su Leopardi, perchè questo doppione con il film di Martone?
Trovare invece un nuovo soggetto per fare un film o una “fiction” no proprio no, per esempio: da anni aspetto che qualcuno mi faccia un film o “fiction” sulla vita del grande Lucio Battisti un cantautore compositore che ha segnato la nostra epoca, mi tocca purtroppo trovare sempre lo stesso ripetuto prodotto, una gara tra sceneggiatori, registi e produttori di un personaggio ottocentesco vissuto in un’altra epoca in altri contesti storici e culturali, troppo distante da me nel tempo.
E beh …il progresso. Fosse per te andremmo ancora vestiti coi pantaloni alla zuava. Ciò che decanti tanto fa parte della preistoria.Gianni nostalgico. Senza progresso con quale strumento avresti comunicato il tuo pensiero? Coi segnali di fumo?
il senso della mia considerazione è che certe esperienze andrebbero salvate,senza per questo frenare il progresso,che non potrà mai uguagliare i risultati del prodotto artigianale,se non altro per l’originalità e l’irripetibilità dello stesso.
Ti arrampichi sugli specchi dopo che ti sei sconfessato elogiando il CONSERVATORISMO.
Ma che commento privo di senso, di cultura e di senso civico (per non parlare, poi, del primo in ordine cronologico, a dir poco penoso). Anche a voler prescindere dal monito ciceroniano ‘Historia magistra vitae’ che, verosimilmente, non solo non verrebbe compreso da 18:29 ma verrebbe anche bollato come paleolitico (giacché, stante il suo modo di pensare, il latino è lingua ampiamente morta essendo tracorsi ben due millenni da quando era in uso), resta il fatto che considerare ‘progresso’ l’obliterazione delle proprie radici e della propria origine è una palese assurdità (a tacer d’altro).
Se poi lo stesso progresso consente l’esternazione di simili scempiaggini, è evidente che era assai meglio il tempo passato, allorquando ciò che proveniva da soggetti palesemente poco dotati di discernimento (e comprendonio) veniva considerato per ciò che era, ossia il nulla pneumatico, così come aveva acutamente osservato il grande Umberto Eco agli esordi dei primi ‘leoni da tastiera’ …
Grandissimo, invece, Nenè, la cui maestria viene riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo da chi, a differenza di 18:29, possiede gusto, raffinatezza, senso ed amore per il bello. Amen
Infatti in quel periodo che giravano il film “Leopardi & Co.” a Recanati sembrava che fosse stato dichiarato lo stato di emergenza per calamità naturale, manco ci fosse stato un terremoto o alluvione, tutte le vie cittadine erano chiuse, non potevi passare da nessuna parte, ti impedivano perfino di entrare a piedi in casa, sequestro della propria abitazione, fino a che non avevano finito di girare le scene, sopruso illegale a tutti gli effetti.
Un modo preistorico tra l’altro di girare il film, come ai tempi di Lumière, ma questi non sapevano che oggi ci sono tecniche in cui si possono ricreare ambienti esterni e interni virtuali con l’ausilio dei computers es.: chroma key, green screen, blue screen ecc. fatti all’interno di uno studio fotografico o teatro di posa, senza stare a rompere i maroni ai poveri residenti del posto?
Oggi con la moderna tecnologia che ha fatto passi da gigante nelle riprese cinematografiche, il cinema è fatto tutto di effetti speciali, non si capisce quale valore effimero possa ancora dare a certi registi mettersi a riprendere e girare per ore ed ore nei luoghi reali, oltre tutto con elevati costi di produzione.
Appunto, 14:04, se non lo capisci stattene zitto oppure sfrutta la presenza della troupe, meglio ancora, del regista, e fattelo spiegare direttamente da Sergio Rubini … di fronte a certi commenti l’attualità delle parole del grande Giacomo “natio borgo selvaggio … gente zotica e vile” è davvero vivida
Chi è Sergio Rubini? Non lo conosco!
Dal “natio borgo selvaggio … gente zotica e vile” è davvero vivida, ti sei fatto l’identikit 17:39, chissà magari in futuro si potrebbe anche trarne spunto per girare altri nuovi film a Recanati, uno dal titolo appunto “Gente zotica e vile”, con attori e comparse e altri nuovi registi con la loro troupe che sembrano dei profughi di Cinecittà Studios e Hollywood, si ritrovano miseramente a soddisfare certe strane ambizioni del tutto personali di certi assessori comunali recanatesi, come se le necessità e le esigenze dei residenti non esistessero per niente affatto, ritrovandosi purtroppo spesso ogni volta con divieti a dover transitare liberamente nelle vie e strade urbane, con impedimento addirittura di uscire e rientrare in casa, non per stato di calamità naturale ma per sciocche esigenze cinematografiche e insignificanti eventi sportivi amatoriali per il piacere di alcuni pochi.
Brutta bestia la frustrazione, nevvero 08:54?
Continui con il tuo identikit 00:34…
Come si nota dall’orario nel caso tuo da che c’è anche la perdita del sonno notturno.
Uno studio recente dell’Università dell’Iowa ha dimostrato che la mancanza di sonno può amplificare enormemente i sentimenti di rabbia e di frustrazione in risposta a fattori di stress.
Voci di corridoio dicono che il film “infiniti”, uscito nei cinema a fine settembre, abbia incassato solo 10.000 euro. In pratica è stato un modo per incassare i soldi delle film commission e della tax credit, e fare un bel giro alla mostra di Venezia. Più o meno funziona così: si gira sempre dove le film commission pagano più contributi e con l’aiuto delle tax credit, le amministrazioni locali godono perché passa il messaggio che il film sarà un’ ottima vetrina per il turismo e il cittadino viene gabbato quando vede dove finiscono i soldi delle sue imposte. Possiamo tranquillamente dire che è stato un successone come il film su Gigli “un uomo , una voce” di tal Giuseppe Conti 😂😂😂
Film su Leopardi a iosa.
Da questi luoghi parlar mancanza di novità, crisi di idee.
Un film su San Vito a Recanati non si gira mai?
Ma cari recanatesi non vi sembra di annebbiare sempre di più la città con le vostre lagnanze? Criticare su tutto ciò che viene fatto dagli altri? Artigiani, artisti, operatori di ogni genere, ecc. tutto serve per far vivere la città.
Ci vuole ben altro per far rivivere questa città…
Nessuna novità, da oltre un decennio fino ad oggi che viviamo annebbiati
Vero ci vuole ben altro per far vivere questa città, ma anche questo è un modo per farsi conoscere di più.
Però non bisogna denigrare il lavoro artigianale dei nostri concittadini.