Il cicloturismo, punta di diamante attuale del turismo nelle Marche con il progetto Marche Outdoor è un mercato in crescita con una grande opportunità di sviluppo per il territorio.
Tra i protagonisti del progetto anche il Comune di Recanati capofila nella gestione e realizzazione della nuova ciclovia nel tratto del Potenza. Il cicloturismo rappresenta una modalità di turismo sostenibile che utilizza un mezzo a zero impatto ambientale e consente di unire al piacere della vacanza la possibilità di fare attività fisica e vivere “a misura d’uomo” la natura ed i percorsi scelti. Il finanziamento attributo dalla Regione Marche al Comune di Recanati di 650 mila euro, copre il primo stralcio della realizzazione della ciclovia del Potenza e renderà fruibile da ciclisti e pedoni un tratto di 23 km compreso tra Porto Recanati, Recanati e Montelupone per un tracciato complessivo regionale che si estende su 70 km ciclo-pedonali dal mare all’entroterra e che conta oltre 2000 percorsi ciclabili tutti da scoprire e coinvolge 130 comuni in tutte le Marche.
Un piano che ha permesso l’aggiornamento delle strade secondarie e la creazione di una rete per attraversare la regione Marche che può essere percorsa da tutti i tipi di ciclisti, dalle famiglie fino agli atleti più esperti.
“Questo progetto rappresenta una grande opportunità di sviluppo turistico ed economico dei Comuni della vallata del Potenza. – ha dichiarato l’Assessora alla Cultura e al Turismo Rita Soccio– Il cicloturismo in costante crescita rappresenta, soprattutto in questo momento, un modo sicuro e sostenibile per scoprire la bellezza dei paesaggi, il buon cibo e i beni culturali del nostro territorio. La scelta della Regione Marche di investire in questo tipo di infrastrutture turistiche, ricordo anche la Via Lauretana, è senz’altro un’ottima occasione di connettere tra loro le comunità e di marketing territoriale.”
Un’operazione strategica per il turismo che permetterebbe a chi soggiorna nella citta di Recanati di andare in bici fino al mare grazie al collegamento diretto verso le splendide spiagge della riviera del Conero. Un percorso che si snoda tra le colline ricche di vigneti e uliveti e il la riva del Potenza fino a scoprire la bellezza delle spiagge della costa. Un’opportunità per incrementare i flussi turistici nel territorio ma anche per tutelare l’area considerata ad alto valore ambientale ed ecologico.
Il cicloturismo è un vero e proprio modo di viaggiare che esce dai trend di un turismo di massa, gli amanti della bicicletta hanno una spiccata sensibilità ambientale e una grande curiosità per i luoghi al di fuori dei grandi itinerari, amano scoprire il territorio in maniera lenta e diretta, assaporando l’aria e degustando le delizie enogastronomiche dei posti. Un fenomeno, quello del cicloturismo, che ha trovato terreno fertile nei paesi del Centro e Nord Europa per poi estendersi negli ultimi anni anche in Italia che ha iniziato a sfruttare le potenzialità insite nel suo patrimonio naturale, artistico e culturale dove sicuramente non ha rivali.
12 commenti
La pista ciclabile nata più di 20 anni fa, mia figlia era piccola ed ora sono diventato anche nonno, allora avevamo fatto una riunione su un camping a Porto Recanati con anche assessore della regione Marche e si era parlato che era una cosa imminente da realizzare e che doveva arrivare da Porto Recanati fino a San Severino, anzi era già stata in parte realizzata (da Porto Recanati a Chiarino come è tutt’oggi “un casino”) di questo passo sicuramente non la riuscirò a vedere realizzata spero che la vedrà mio nipote …
Speriamo anche che suo nipote possa esprimersi in maniera più comprensibile.
BASTA CHE NON PASSATE SUL MIO TERRENO. PERCHE’ C’è SEMPRE CHI DEVE ROMPERE LE SCATOLE, IRRIGHI LE COLTURE LA POMPA GLI FA RUMORE, PASSI LA FRESA GLI ALZI LA POLVERE, ECC, ECC,
Peppe…sta bono e sta calmo….la ciclabile nun passa su u terreno tua! A ciclabile è percorsa da persone civili, educate e rispettose dell’ ambiente. Piuttosto tiette dentro i confini tua quanno ari o quanno scassi, che quelli 10 centimetri che ce rrubbbi cu a fresa, a te nun te rende nie’, a nua’ ce fa tribbula’. Te se seccasse tutte e sumente! E se nun te se secca, ce pensasse i piccio’! Enunceroppelicujoni!
Lo stato in cui versa l’attuale pista ciclabile è a dir poco imbarazzante.
Speriamo che in un imminente futuro grazie a questo finanziamento le cose cambino.
La pista ciclabile è stata fatta nel 1990 quindi trenta anni fa. E’ costata un sacco di soldi, realizzata in modo vegognoso, gestita in modo ancora più vergognoso. E’ al servizio di soggetti illegali, e peggio, che la usano per spostarsi dalla costa all’entroterra evitando spiacevoli controlli di polizia.
Sarebbe una bella cosa. Ma prima di iniziare sarebbe bene rendere i cittadini partecipi con riunioni pubbliche formare un comitato cittadino per una collaborazione nello sviluppo del percorso perché chi frequenta spesso quei luoghi sa meglio di molti esperti cosa si deve fare. Basta piccoli cose per evitare gravi problemi.
E cercate di rendere transitabile il tratto dal mare alla passerella di Porto Recanati, ora sbarrato abusivamente dall’hotelcamping.
La Ciclabile lungo il fiume ok anche se ormai è roba vecchia, ma una cosa sopratutto facilitare gli spostamenti in città con le bici
Signori amministratori, non vi vergognate di come avete gestito la pista già realizzata da Porto Recanati a San Firmano? Prima di dire una sola parola su nuovi investimenti gestite quello che c’è, che è già costato un sacco di soldi, ha rovinato i proprietari dei fondi espropriati, ha favorito il degrado delle sponde del fiume Potenza, ha favorito le esondazioni non appena piove un po’ di più e soprattutto sollecitate il Genio Civile a portare avanti i lavori di consolidamenti fatti a singhiozzo.
Se le piste ciclabili le gestite come gestite le strade di campagna, piene di buche e di fango, i ciclisti vanno dritti all’ospedale.
Lei sbaglia e di grosso. La pista ciclabile intesa come quella che va da portorecanati a becerica… era bellissima proprio perché non pavimentata, non asfaltata, non cementata, era naturale. La peculiarità di queste strade o piste e’ proprio la fusione con la natura. Le buche , il fango, i rami sporgenti sono proprio quello che i bikers cercano. All’ ospedale ci vanno quasi sempre se investiti dalle auto. Certo, una pista come quella di cui parliamo non merita di essere menzionata. E’ uno scandalo, gli artefici del suo degrado andrebbero gettati nel fiume.