Come stanno vivendo la quarantena i tanti alunni e alunne che fino a due mesi fa popolavano le aule scolastiche recanatesi e che improvvisamente sono stati costretti a restare a casa?
Per scoprirlo l’Istituto “Beniamino Gigli” di Recanati ha lanciato l’hashtag #cosamimettedibuonumore ed ha invitato le alunne e gli alunni a raccontare con parole, disegni, immagini i momenti piacevoli delle loro giornate, al fine di sentirsi meno soli, di sapere cosa fanno i compagni, di osservarsi e raccontarsi, di lasciare traccia di quello che sta accadendo in questo momento particolare e, soprattutto, di accrescere e diffondere buonumore. Oltre al lancio dell’ l’hashtag #cosamimettedibuonumore la scuola secondaria “M. L. Patrizi”, in collaborazione con il centro di quartiere Fonti San Lorenzo e all’interno del progetto “Intrecci educativi”, ha condotto un’indagine sul benessere e sui bisogni degli adolescenti nel loro lockdown.
Tanti i racconti #cosamimettedibuonumore arrivati e pubblicati nel sito dell’Istituto Beniamino Gigli: le piccole cose quotidiane che allietano queste giornate strane sono narrate dai bambini dell’infanzia e della scuola primaria, dagli adolescenti della secondaria e anche da qualche genitore che ha voluto parlare di un tempo ritrovato per godere delle gioie familiari. Le narrazioni avvengono sotto forma di scrittura, di disegni e di testi multimediali. In questi diari della quarantena emerge per tutti il piacere di stare in famiglia a giocare, a cucinare, e per i più grandi la possibilità di ritrovarsi con i fratelli, di ascoltare la musica, di vedere film, di parlare a distanza con le amiche e gli amici di cose apparentemente senza senso, vi si legge anche del gusto di stare soli a pensare e a leggere.
Dal canto dell’indagine, condotta su un ampio campione di 246 alunni/e, si rileva che la maggior parte delle studentesse e degli studenti, pur dichiarando per il 47% di avvertire la mancanza degli amici e delle amiche, sta bene ( il 50, 60 % sostiene di stare “bene”, il 4% “benissimo” ); vi è anche una buona percentuale (il 40, 5 %) che afferma di stare “così e così” e un ristretto numero segnala di stare “male” (il 4,9 %). Alla domanda che cosa apprezzano maggiormente di questa situazione i ragazzi e le ragazze indicano il piacere di stare in famiglia, ma esprimono anche sensibilità ambientale costatando la diminuzione dell’inquinamento, apprezzano il maggior tempo libero a disposizione e molti anche le video lezioni in cui si ritrovano con i compagni e i professori. Il sondaggio inoltre rimarca che in questo lockdown la scuola resta per loro un importante punto di riferimento, infatti oltre il 50% degli studenti e delle studentesse, malgrado i vincoli siano per forza di cose meno stringenti, dichiara di passare prioritariamente il proprio tempo libero a studiare.