Anche quest’anno, il Comune di Recanati, con la collaborazione dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, l’Anpi e con il Circolo del Cinema di Recanati, si prepara a ricordare il Giorno del Ricordo il venerdì 10 e sabato l’11 febbraio con iniziative e attività formative che possano fornire alle nuove generazioni strumenti di comprensione del passato e di un tempo presente sempre più inquieto e complesso.
Sono trascorsi 76 anni dal 10 febbraio 1947, quando i confini orientali dell’Italia vennero completamente ridisegnati, con il passaggio della maggior parte dell’Istria alla Jugoslavia. In riferimento a questa data è stato istituito, con la legge n. 92 del 30.03.2004, il “Giorno del Ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Di questa storia, a lungo ignorata, non va cancellato nulla: ne le sofferenze subite dalle minoranze slave negli anni del fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia di italiani dal regime comunista del maresciallo Tito.
Nella locandina che illustra il programma degli eventi recanatesi è stata riprodotta l’immagine del selciato e della placca metallica situata a Gorizia, in Piazza della Transalpina, dove dal 1947 sorgeva un muro che divideva in due la città, tra la Gorizia italiana e la Nova Gorica slovena. Il muro e il confine sono stati abbattuti nel 2004 e le due città (divenute nel frattempo luogo di sperimentazione di nuove e inedite collaborazioni transfrontaliere) sono state entrambe proclamate come capitali europee della cultura per il 2025. “Oggi – ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di proclamazione- il confine tra Italia e Slovenia da frontiera di divisione si trasforma in punto di incontro, di raccordo, di collaborazione per aggregazione e nuove idee“.
È questo lo spirito con il quale il Comune di Recanati intende progettare e promuovere le iniziative legate al Giorno del Ricordo che anche quest’anno inizieranno venerdì 10 febbraio alle ore 12 con la deposizione di una corona di alloro presso Via Martiri delle Foibe, alla presenza delle autorità e degli amministratori locali.
Sempre venerdì, alle 18,15 presso la Libreria caffè Passepartout di Recanati, Fabio Todero, uno dei più attenti studiosi della storia del confine orientale, presenterà il suo libro, appena uscito per la casa editrice Laterza, “Terra irredenta, terra incognita. L’ora delle armi al confine orientale d’Italia 1914-1918, che offre uno sguardo d’insieme sulle vicende della Prima Guerra Mondiale nella Venezia Giulia, la terra irredenta per antonomasia nell’immaginario nazionale.
Il Giorno del Ricordo a Recanati avrà come momento centrale e istituzionale l’incontro di sabato 11 febbraio, presso l’Aula Magna del Liceo “Leopardi” in via Aldo Moro, sempre con il prof. Fabio Todero (Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia) sul tema “Strumenti per la didattica della frontiera adriatica”; l’incontro – che intende fornire spunti significativi per l’approfondimento della storia del Novecento europeo, partendo dalle vicende legate alle terre dell’Adriatico settentrionale – proporrà fra l’altro una visita virtuale alla mostra digitale “ll confine più lungo. Dai conflitti alla riconciliazione sulla frontiera adriatica” www.confinepiulungo.it, di cui il prof. Todero è stato uno dei curatori, insieme a Raoul Pupo e Štefan Čok. L’incontro è aperto agli studenti e alle studentesse e ai cittadini e
cittadine recanatesi che possono seguire i lavori in presenza, oppure in streaming sul canale YouTube del Liceo Recanati.
Come ogni anno, infine, il Circolo del Cinema presenterà agli istituti scolastici recanatesi delle proposte di proiezioni cinematografiche, corredate da materiale critico.
1 commento
Ricordiamo sempre che per cinquanta anni l’Italia non ha voluto ricordare tutto questo orrore e ha emarginato gli italiani esuli nella loro stessa patria. Forse sono gli stessi appartenenti alla parte politica che ora si fa paladina di una accoglienza degli immigrati senza se e senza ma.