Nel Consiglio comunale odierno, dopo la discussione delle interrogazioni proposte dalle minoranze, verrà portata all’attenzione del consesso cittadino il punto 5 dell’OdG con il quale l’Amministrazione comunale intende procedere al diniego di quanto previsto dall’Art. 1 comma 227 della Legge 29 Dicembre 197 (Manovra finanziaria).
Più precisamente, il sopracitato dispositivo delega agli Enti locali la possibilità di non stralciare automaticamente sanzioni e interessi di mora a tutte quelle cartelle fiscali riferite al periodo intercorrente tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015, non prevedendo nel contesto la cancellazione dell’imposta dovuta che, parimenti alle spese istruttorie, rimane dunque a carico del cittadino debitore.
L’Amministrazione Michelini proporrà al Consiglio comunale di non aderire alla cancellazione automatica che la legge vigente prevede per una serie di motivazioni che brevemente riassumiamo:
1) In quanto è già vigente uno strumento normativo di definizione agevolata che per gli stessi periodi di imposta prevede forme di rateizzazione del dovuto delle cartelle esattoriali con cancellazione di sanzioni ed interessi;
2) Per motivazioni etiche e al fine di non creare una differenziazione di trattamento tra i cittadini che nel tempo hanno provveduto, anche affrontando notevoli sacrifici economici, a saldare il proprio debito con l’erario inclusivo di sanzioni dovute ed interessi di mora e chi invece si vedrebbe applicato uno sconto automatico senza che garantisca almeno il pagamento dell’imposta dovuta;
3) Perché le norme contabili vigenti prevedono che le sanzioni e gli interessi correlati ai ruoli coattivi sono accertati per cassa e che, pertanto, una eventuale limitazione dell’incasso alla sola parte del capitale (sanzione primaria effettiva) non incide sugli equilibri del bilancio comunale.
Per le motivazioni sopra addotte, la maggioranza che esprime il governo cittadino proporrà al Consiglio comunale di non aderire allo strumento previsto nella Legge di Bilancio.
2 commenti
Altrettanto afflato di legalità il Comune, però, non lo attua quando si tratta di fare cassa con le multe. E’ l’Italietta dei furbetti: quelli che reclamano doveri per gli altri e mai per sé, trasformando questi ultimi in propri diritti.
Parliamo delle multe seriali, quelle fatte in quantità enorme. Verò Porto Recanati? I giudici scrivono che: “si ritiene che … non sia stata esercitata la funzione educativa della sanzione quanto piuttosto quella punitiva”. Ed ecco che il Comune che vota per la legalità contro la rottamazione è lo stesso che usa le multe per fare cassa. Pessimo concetto e pessima pratica della legalità da chi dovrebbe amministrarci per il bene comune.
Il livello di correttezza di questa amministrazione non è superiore a quello della amministrazione precedente.