La Biblioteca nazionale di Napoli acquisisce un nuovo prezioso autografo di Giacomo Leopardi: una lettera a carattere privato, firmata, del poeta di Recanati, al cugino Giuseppe Melchiorri. Il ministero della Cultura ha esercitato il diritto di prelazione assicurandosi l’autografo ed impedendo che venisse venduto a privati. La lettera va ad arricchire il prezioso fondo Leopardiano della Biblioteca che custodisce in originale l’opera di Giacomo Leopardi ed oltre il 90% delle corrispondenze inviate da parenti ed amici allo stesso Leopardi.
Si tratta di una lettera autografa firmata e datata ‘Recanati 29 agosto 1823’ indirizzata al cugino, marchese Giuseppe Melchiorri a Roma, in cui si cita la rottura con Visconti, la morte di Papa Pio VII e il successivo conclave. La lettera è stata acquistata ripiegata e imbraghettata nel primo volume dell’Epistolario del poeta, edito da Le Monnier, Firenze, del 1883, edizione in cui la lettera non risulta, quasi a riempire la lacuna.
‘Caro Peppino’, inizia la lettera. Col cugino Giacomo intrattiene una corrispondenza pervasa di accenti di affettività simili a quelli riservati al fratello Carlo. I due cugini sono infatti quasi coetanei e, grazie alla confidenza acquisita nel corso della frequentazione durante i soggiorni romani di Giacomo, si confidano opinioni e giudizi. La voglia di condividere dispiaceri e inquietudini, opinioni e giudizi, speranze e delusioni traspare dalla lettera che si apre con un riferimento allo screzio tra Melchiorri e Visconti ed un commento sull’importanza dell’amicizia: ‘Veramente le amicizie o non si dovrebbero mai stringere, o strette che fossero non si dovrebbero mai rompere. Sono però ben certo e bene persuaso che la colpa in ciò non sia stata vostra’