Caro Direttore ho letto sia il comunicato emesso ieri da Civico Progetto Comune con Andrea Michelini Sindaco e sia i comunicati di due delle minoranze presenti in Consiglio comunale. Ho parlato anche con alcuni degli attori protagonisti dei fatti descritti nei comunicati e ne ho tratto la convinzione, del tutto personale e quindi senza la pretesa di essere spacciata come verità assoluta, che con quel comunicato da parte della maggioranza si siano volute fare le prove generali per testare la propria capacità ad inquinare un dibattito che, a fronte dell’esposizione di fatti e date, ha dimostrato, se non altro, una confusione nella catena di comando ed una conferma della propria strutturale incapacità a riconoscere un errore.
Due, a mio avviso, gli elementi inquinanti introdotti nel dibattito. Il primo è la rappresentazione delle minoranze presenti in Consiglio comunale come una sorta di jont venture politica di non credenti che oltre a non credere alle parole della politica, che nello specifico sarebbe rappresentata dalla maggioranza, non crede neanche a quanto viene affermato da chi avrebbe più autorevolezza di loro maggioranza. Elemento questo che viene contraddetto dall’affermazione delle minoranze che negano di aver mai incontrato e tanto meno parlato con le persone più autorevoli dei politici ma che fa da anticamera alla frase “clou” dell’intero comunicato e che termina: “oltre a costituire una discreta aggravante”. Frase che, se letta in astratto, sarebbe catalogabile tra l’ignoranza, la tracotanza e l’infantilismo ma che se riferita ad una docente alla quale viene imputato di “non credere alle parole del suo dirigente” assume tutt’altra rilevanza anche se ignoranza, tracotanza ed infantilismo ben si addicono agli estensori della nota. Probabilmente sarà la stessa docente a tutelare la sua immagine sia professionale che di consigliera comunale nelle sedi competenti, per cui non spetta a me alcuna difesa di ufficio e quindi mi limito ad esprimerle vicinanza e solidarietà.
Solidarietà che nasconde una profonda preoccupazione sull’imbarbarimento precipitoso che vi è stato negli ultimi tempi nel dibattito politico nella nostra città e che, se giornalisticamente potrebbe anche essere definito un lungo carnevale, in realtà meriterebbe, dalle forze in campo, una più attenta riflessione perché la disaffezione nei confronti della politica è generata anche da questi comportamenti guidati non già dalla ragione ma da risentimenti e necessità di magnificare il proprio IO.
Le prossime settimane vedranno le forze politiche locali impegnate su un argomento gestito, per il momento, dalla maggioranza in modo autonomo e forse con poca trasparenza ma che, al di là di facili trionfalismi, avrà un impatto sul nostro territorio di grande rilevanza. Queste caro Direttore le mie personali convinzioni su un argomento che spero sia avviato a conclusione e su un altro che spero ardentemente possa non divenire un’altra inutile dimostrazione di forza.
Ti ringrazio dell’ospitalità. Gioacchino Di Martino
1 commento
E quale sarebbe l’altro argomento, prudentemente tenuto nascosto da nostro puntiglioso commentatore? Questo tipo di linguaggio non aiuta certo a far crescere la consapevolezza del bene civico nelle persone. Quanto al “carnevale” dei politicanti (perchè questo sono e non altro), si tratta di un… costume avviato almeno una decina di anni fa, con l’irruzione nelle istituzioni di ogni livello di personaggi improvvisati, privi di conoscenze e pieni di supponenza. Come li classifica un mio conoscente “espertologi”, perchè “non professionisti della politica”, occupati a far credere di saperne più di un qualsiasi tecnico veramente dotato di esperienza e preparazione. Salvo poi, gli “espertologi”, arrampicarsi su ogni possibile specchio formale quando la propria poltrona/seggiola è in pericolo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ahimè. E non c’è bandiera che li salva.