In questo anno molto particolare, il prossimo 8 dicembre il tradizionale albero di Natale che l’azienda di Recanati illumina davanti alla sede di Fontenoce si accenderà in modo inconsueto: nelle case di tanti concittadini.
“Vedere il nostro albero senza la consueta illuminazione, ci invita a vivere una dimensione del Natale più intima e condivisa. Un Natale che vogliamo vivere vicini al territorio, un Natale Insieme” ha dichiarato il Presidente Patrizia Clementoni.
Per questo motivo l’albero della Clementoni non si accenderà davanti alla sede aziendale, ma diventerà un albero diffuso, che brillerà nelle case di tanti recanatesi, perché il risparmio derivato dalla non accensione sarà devoluto a famiglie in difficoltà con i pagamenti delle utenze di riscaldamento ed energia elettrica. Il fondo, messo a disposizione dell’azienda, sarà infatti distribuito grazie al supporto dell’Ufficio servizi sociali del Comune di Recanati, in collaborazione con alcune associazioni di volontariato che si occuperanno di utilizzare la somma messa a disposizione dall’azienda per la copertura dei relativi costi.
Un’iniziativa, questa, sostenuta anche da tutti i collaboratori aziendali, per i quali la condivisione di una tradizione decennale cara a tutti, è vissuta come possibilità di essere vicini a chi ne ha più necessità e di far brillare qualche sorriso di sollievo. Perché lo spirito del Natale possa accendersi in tutte le case.
9 commenti
Quando alle parole seguono i fatti … chapeau !!!
Bravi, così lo spirito natalizio si unisce all’ambiente. Dovrebbero farlo tutti!!
E I Guzzini si autoincensano.
Pazienza.
Sarebbe interessante conoscere l’ammontare del contributo, dato che se le lampadine fossero state a led – come è lecito presumere in tempi moderni – il consumo e la relativa spesa elettrica sarebbero stati entrambi certamente modesti, sicché la proprietà aziendale non avrebbe avuto particolare difficoltà a devolvere analogo importo alle famiglie in difficoltà. Il tutto senza contare che la gioia nel vedere un così bell’albero illuminato nelle notti scure di Fontenoce avrebbe comunque rinfrancato ed allietato lo spirito di tante persone, risultato certamente commendevole e perfettamente in linea con le Festività Natalizie.
Anche se le intenzioni erano certamente benevole, forse sarebbe stato preferibile badare più all’effettiva sostanza che non alla retorica.
Bravissimo
Sarebbe stato assai meglio – e decisamente più utile allo scopo – se il Sindaco avesse evitato lo sperpero derivante dalla pista di pattinaggio su ghiaccio, il cui mantenimento (in assenza di temperature esterne polari) comporta consumi elettrici, e relativi costi, spropositati
Mettessero mano agli stipendi degli operai che quelli manco l’albero si possono permettere con gli stipendi bassi che hanno, altro che le luci!
Le luci natalizie simboleggiano la venuta di Gesù cioè La Luce nel mondo. Spegnere le luci e’ come voler spegnere lo spirito natalizio che non è solo quello legato al consumismo tipico del periodo ma riscoperta dei valori cristiani. Se si vuol fare beneficenza si faccia in silenzio e non per andare sui giornali magari a scopo pubblicitario. E poi non penso che le tasche della famiglia Clementoni piangono miseria come quelle di tanti loro dipendenti e quindi non serve tanto spegnere le luci. Comunque è sempre il solito discorso: signori si nasce!
Anche tanti loro dipendenti (non parlo dei manager dell’azienda, ma degli operai) hanno difficoltà a pagare le utenze elettriche. Perché non fanno come tanti imprenditori della zona che hanno regalato a tutti i loro dipendenti 1000€? Anche senza arrivare a quelle cifre, prima dovrebbero pensare a chi lavora per l’azienda permettendo alla stessa di raggiungere certi importanti risultati in termini di fatturato, se è vero, come più volte ha ribadito la proprietà, che L’AZIENDA È UNA GRANDE FAMIGLIA.