Si è tenuta ieri sera, nel suggestivo Cortile del Ninfeo, la presentazione della Casa Museo Palazzo Bettini. Sono intervenuti il Presidente della Fondazione Bettini Antonio Baleani, il Sindaco di Recanati Antonio Bravi, l’Assessora alle Culture e al Turismo Rita Soccio, il Presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini, l’archivista e bibliotecario Giuseppe Luppino e l’avvocato Mario Pinelli.
L’obiettivo è di valorizzare l’importante patrimonio della famiglia Bettini-Prosperi non solo in senso economico ma, soprattutto, sotto il profilo storico, culturale, filologico, ambiti che avevano caratterizzato il dott. Armando Bettini (Macerata 1883-Recanati 1974). Di professione medico condotto, attività che svolse per oltre un cinquantennio, nella sua vita ha ricoperto molte cariche importanti tra cui direttore dell’ex Ospedale Santa Lucia, consigliere della Cassa di Risparmio, presidente dell’Associazione di Pubblica Assistenza, Consigliere della Croce Rossa locale. Viene ricordato soprattutto come storico di vocazione, autore di importanti pubblicazioni di storia recanatese, collezionista filatelico ed esperto numismatico. Su volere della Figlia Laura, dopo aver scelto 5 persone testamentarie, è stato affidato al sig. Antonio Baleani l’iter burocratico e legale relativo alla costituzione della Fondazione Bettini istituita il 24 marzo 2021.
Durante la serata, introdotta dalla musica di Luca Mengoni al violino e Lucia Galli all’arpa, dopo i vari interventi sono state proiettate le immagini contenute nel catalogo in cui è riassunta la storia del palazzo e della famiglia. L’edificio, originariamente di proprietà della famiglia Pagliarini, successivamente diventa l’abitazione della famiglia Prosperi. La figlia Maria Francesca sposa il nobile recanatese Giovanni Bettini ma, per motivi economici, deve vendere l’intero edificio. Dopo aver cambiato più volte proprietari nel 1934 viene riacquistato dal dott. Armando che alla sua morte passò in eredità alle sue figlie Maria e Laura.
Il palazzo settecentesco ha uno schema a ferro di cavallo e si erge sulle torri dell’antica cinta muraria. Il giardino a due livelli comprende un ninfeo, scenario straordinario per eventi e incontri, che si affaccia sul panorama dei Monti Sibillini dove assaporare magici tramonti. L’interno presenta uno scalone luminoso con decorazioni in stucco e busti in gesso che rappresentano le quattro stagioni. I piani conservano pavimenti in cotto, porte decorate e soffitti con dipinti del pittore locale Alessandro Marazzotti. Eseguiti nel 1784 con il tipico ornato dello stile Neoclassico, caratterizzato da una ripresa dei motivi ornamentali e figurativi dell’antichità classica greco-romana, mostrano una certa geometria delle forme. Gli eleganti motivi a grottesca ricchi di festoni, nastri, cammei e temi mitologici vengono piegati ad una raffigurazione simmetrica che dona rigore e ordine. Molto interessanti e curiose la sala dell’emeroteca e la stanza dei giocattoli eseguiti dagli artigiani recanatesi.
Coincidenza vuole che la dimora del dott. Bettini si trovi in Via Giovanni Falleroni 67, dedicata al politico e patriota repubblicano celebre per il suo “Non giuro!”, anch’esso medico condotto a Recanati (1861).
Altra importante finalità auspicata dalle autorità è che questo regalo alla comunità, oltre ad avvicinare un sempre maggior numero di persone alla conoscenza dei propri valori storici e culturali, costruisca un ponte tra la Fondazione e l’istituzione museale mettendo al centro il concetto di fruizione per le nuove generazioni affinché conoscano le bellezze della città, titolare di un patrimonio da condividere e tramandare.
La Casa-Museo non ancora aperta al pubblico, ma lo sarà a breve, ospiterà inoltre il Museo della Fotografia con materiale proveniente dai fotografi storici recanatesi tra cui i Baleani, i Buschi e il prezioso archivio di Walter Mandolini.
-Nikla Cingolani
1 commento
Proprio interessante avere a disposizione questa raccolta eterogenea, che racconta Recanati e i recanatesi di una volta. Comunque è sempre e solo grazie ai privati che si conosce sempre più la storia della nostra città.