Presentato oggi a Recanati, nella storica sala del Consiglio del Palazzo Comunale, il volume “Le società in house” opera unica sulla tematica del rapporto tra enti pubblici e società in house, di Editoriale Scientifica.
“Ringrazio gli illustri relatori presenti a Recanati e collegati on line e in particolare la UPI Emilia Romagna per aver pensato alla nostra città per l’organizzazione di questo importante momento di confronto sul tema quanto mai attuale delle società in house. – Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Un argomento sicuramente tecnico e complesso che richiede una ampia visione, ma che coinvolge direttamente una infinità di realtà del nostro Paese.”
L’incontro, promosso da UPI Emilia-Romagna in collaborazione con il Comune di Recanati e UPI Marche e moderato dal Sindaco Antonio Bravi, ha visto la partecipazione in presenza e on line di un folto pubblico e di autorevoli relatori tra cui: Stefano Glinianski, Magistrato della Corte dei conti e direttore dell’Organismo indipendente di valutazione della Farnesina, Fabrizio Cerioni Vice Procuratore generale della Corte dei conti e Sub-Commissario di Governo, Tiziano Tessaro Consigliere della Corte dei conti sezione controllo dell’Emilia-Romagna e Pietro Paolo Mileti Segretario generale di Roma Capitale.
L’idea di partenza che gli autori hanno voluto sottolineare presentando il volume è quella di ridisegnare la cornice entro cui affrontare il tema delle società in house e a partecipazione pubblica allargandolo anche al diritto commerciale e del lavoro, oltre che a quello amministrativo ed europeo.
“Il testo del volume, nella sua complessa ed eterogenea articolazione, è il risultato dei contributi di esponenti della magistratura contabile ed amministrativa, oltre che di rappresentanti del mondo accademico, analizza le numerose e mai sopite problematiche che il tema delle società in house presenta. – Ha spiegato Stefano Glinianski – Aggiungo volutamente l’espressione “problematiche mai sopite” perché è proprio di questi giorni la discussione parlamentare sul se confermare dell’ in house la natura di istituto derogatorio del sistema imponendone, in una logica che spinge verso un’ opzione ermeneutica dello stesso in termini fortemente straordinari, una motivazione anticipata circa la scelta di ricorrere a tate istituto o, soluzione poi adottata con lo stralcio di tale obbligo per le amministrazioni locali per gli appalti sopra soglia comunitaria, di imporre soltanto degli obblighi motivazionali “rinforzati” ma in modo ordinario e non preventivo.
Così come è attuale, conseguentemente, la riflessione in ordine al contenuto di tale motivazione “rinforzata”. Più precisamente sul contenuto della stessa e sulla sua complessa articolazione che, come è noto, non attiene, per giurisprudenza consolidata, solo alla congruità economica dell’offerta dei soggetti in house ma riguarda anche le ragioni del mancato ricorso al mercato con riferimento ai diversi profili che hanno indotto una amministrazione a tale scelta. Insomma un volume che mostra ancora tutta la sua attualità e che sicuramente rappresenta, oltre che un testo di approfondimento accademico, altresì, un utile strumento per gli operatori delle pubbliche amministrazioni anche al fine di una corretta gestione dell’istituto prodromica al non incorrere in responsabilità amministrativa contabili.”
“Le società in house” è curato da M. Antolioli, A. Bellavista, M. Corradino, V. Donativi, F. Fracchia, S. Glinianski e A. Maltoni per Editoriale Scientifica.