Comunicato della Lega di Porto Recanati
“Notiamo con estremo stupore che ultimamente l’Hotel House sta diventando più una gallina dalle uova d’oro che condominio da attenzionare e riqualificare. L’amministrazione comunale punta sul progetto “Casa mondo: i colori del futuro nell’Hotel House” pensando possa essere una forma di prevenzione del disagio giovanile così come parla di realizzazione di spazi aggregativi intesi come luoghi di prossimità in cui i giovani appartenenti alle fasce sociali più vulnerabili possano trovare risposte ai propri bisogni. Tutto ciò altro non è che fumo negli occhi e scarsa conoscenza da parte sia dell’assessore ai servizi sociali Sonia Alessandrini che della consigliera con delega all’integrazione Fatou Sall della realtà portorecanatese e dei giovani che vivono all’interno del condominio multietnico.
Ci chiediamo, quindi, a quali giovani si riferiscono gli amministratori quando parlano di realizzazione di un centro di aggregazione giovanile all’Hotel House, così come quando indicano il condominio come luogo di incontro tra i giovani della città. È noto a tutti che all’Hotel House i giovani portorecanatesi non vanno di certo a trascorrere i loro pomeriggi, così come è noto che i giovani dell’Hotel House sono assidui frequentatori delle vie del centro e delle piazze principali dove realmente sono inseriti nel contesto cittadino.
I problemi da affrontare all’Hotel House non sono certo di integrazione ma di sicurezza e di igiene, più volte sollevati dal Comitato per la sicurezza del condominio. A questo dovrebbero lavorare gli amministratori comunali così come di grande interesse ed estrema integrazione potrebbero essere progettualità legate alle attività sportive in cui i giovani dell’Hotel House eccellono. Non a caso il palazzone si fregia di una squadra di cricket campione regionale. Più che inclusione e aggregazione ci sembra evidente una ghettizzazione dei giovani dell’Hotel House oltre che l’attuazione di un progetto che al condominio non porterebbe alcun beneficio in termini di integrazione e socialità”.