La città piange Mario Paoletti, conosciutissimo per essere stato il bidello della scuola Beniamino Gigli e tanti in queste ore si sono stretti intorno alla famiglia per un abbraccio.
Mario e sua moglie Ida erano soliti accudire l’altare con il Crecefisso che si trova sotto Villa Colloredo Mels: quotidianamente andavano a portare i fiori, sistemavano i vasi, annaffiavano con le bottiglie di acqua che si portavano con se e pulivano tutto quel piccolo angolo dalle foglie e dalla sporcizia della strada.
E qualcuno oggi lancia la proposta di intitolare a loro quell’angolo di strada. E perchè no?
Un’immagine tenera che Emilia Accorroni, andando a lavoro a Montecassiano, aveva colto con la sua macchina fotografica e che gentilmente, attraverso l’amico Roberto Anconetani, suo marito Argentino Malatini ci ha fatto avere.
Un’immagine che aveva ispirarto alcuni versi anche all’amico Luciano Gennaretti:
Quanno c’è fede.
Du’ vecchietti ogni matìna
sottobraccio e co’ u bastò,
con po’ d’acqua su a lattina li vedémo su u girò
a ‘nnaffià quei du’ girano
sotto a Croce del Signore,
co’ u rosario, du’ tre grani
a pregà proprio de còre.
Quanno a fede resta forte
longo a strada de ta vita
te se ràpre tutte e porte,
nun se sente la salita.
Quella Croce è messa apposta do’ c’è a curva e tutti a vede basta dàje ‘na risposta: ma c’è vòle tanta fede.
1 commento
persone da prendere ad esempio in una societa cosi egoista