Sandro Apis, 60 anni, Direttore del sistema bibliotecario d’Ateneo dell’Università Politecnica
delle Marche, aveva già guidato la sezione dal 2018 al 2021.
Nel corso dell’incontro il Comitato, sulla linea dei recenti pronunciamenti della Segreteria
Nazionale dell’ANPI, ha espresso tutto lo sgomento per l’esplosione di un conflitto che torna
a insanguinare l’Europa. Ha condannato fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della
Russia e ha espresso l’auspicio che non si avvii un’ulteriore escalation militare come reazione
all’invasione, ma che si lavori con tutte le risorse possibili per l’immediato cessate il fuoco
tenendo aperto ad oltranza il canale diplomatico. Il Comitato chiede che l’Italia rimanga
quindi fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione, che
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali.
E’ importante constatare ancora una volta il valore altissimo della democrazia perché dove la
democrazia non vige, dove un uomo solo al comando, un dittatore può decidere sulla pelle
del suo popolo, la guerra diventa un’opzione tra le altre e non invece il male più terribile, da
scongiurare a ogni costo.
Il Comitato di Sezione ANPI – Recanati
Riconfermato Sandro Apis alla guida dell’Anpi di Recanati
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3 commenti
molti partigiani,anifascisti, come risulta dalle lettere che lasciarono nell’imminenza della loro fine,auspicarono che la loro immolazione servisse a raggiungere una società più giusta,che guardasse agli ultimi.
Io ho la sensazione che nello scontro in atto non sia questo l’obiettivo,quanto il conseguimento dell’egemonia economica a vantaggio o di Usa o di Cina.Da questa premessa nascerebbe il ruolo fondamentale di un’Europa soggetto politico autonomo.
ragazzi questo ha partecipato alla libertà dell’italia combattendo non contro il nemico ma contro le zanzare, quando mai è stato partigiano?
.. e già. Faziosità ideologica fatta persona!!! E fino a che esisteranno certe associazioni in Italia non esisterà la pace sociale, tanto evocata da Papa Francesco, e neanche quella civile!