Nella seduta del consiglio comunale di ieri (martedì 1° marzo) tra le comunicazioni iniziali il sindaco Leonardo Catena ha espresso solidarietà al popolo ucraino e una ferma condanna per l’invasione ingiustificabile della Russia di Putin con l’auspicio che tutti lavorino per costruire la pace, senza inopportuni e poco felici distinguo.
In consiglio si è discusso della variazione di bilancio che riguarda alcuni interventi non programmabili in sede di bilancio di previsione, in quanto a novembre non erano noti diversi dati.
In aggiunta ai lavori sulle strade già previsti, si è deciso di intervenire con la manutenzione straordinaria di via Smorlesi di Vallecascia con una spesa di 70.000 euro.
Sono state aggiunte risorse per gli interventi per il verde pubblico (€ 10.000), le utenze e le manutenzioni. Sono state previste alcune spese per far fronte al perdurare dello stato di emergenza fino al 30 marzo, in quanto alla data di stesura del bilancio di previsione lo stato di emergenza era previsto fino al 31/12/2021.
È stato inserito il fondo regionale per la protezione civile (€ 2.000) per il potenziamento delle attrezzature. Sono state stanziate risorse per iniziare la programmazione degli interventi finanziati dal PNRR. In particolare è stato assegnato un incarico di valutazione di vulnerabilità sismica dell’ex Scuola di Vissani ed un incarico per partecipare al Bando di rigenerazione urbana. «Per l’ex Scuola di Vissani – ha spiegato il sindaco Catena – abbiamo infatti partecipato al bando per la riqualificazione di immobili al fine di ospitare servizi per la prima infanzia, con l’idea di aumentare l’offerta degli asili nido nel nostro territorio. Per quanto riguarda il bando rigenerazione urbana – ha aggiunto –, in coerenza con i contenuti del protocollo d’intesa della Val Potenza, abbiamo deliberato una convenzione per la realizzazione in forma associata di un intervento di 5 milioni di euro (spesa massima ammissibile dal bando) tra i Comuni di Montecassiano (capofila), Appignano, Montelupone e Montefano. L’opera che vorremmo realizzare nel nostro comune, qualora questo bando andasse a buon fine, è il recupero dell’ex Palazzo Baroni in centro storico per ospitare un’attività ricettiva e delle attività culturali, con un intervento da 2 milioni e 150 mila euro».
L’amministrazione comunale ha deliberato poi la modifica del regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria al fine di ridurre fortemente (80%) il canone per coloro che debbono occupare il suolo pubblico per interventi di ricostruzione legati al sisma del 2016. Un segnale di vicinanza a coloro che stanno intervenendo e a coloro che interverranno sulle abitazioni danneggiate dal terremoto.
In questo consiglio si è provveduto alla surroga del dimissionario consigliere Tomassoni, sostituito dal neo-consigliere Enzo Piermarini a cui l’amministrazione augura buon lavoro. Infine, il consiglio comunale ha deliberato la nomina del revisore dei conti, organismo previsto dalla normativa e sorteggiato dalla Prefettura, ruolo che sarà ricoperto per il triennio 2022-2024 dalla dott.ssa Antonietta Brandimarte.
Nello stesso giorno si è tenuta una giunta in cui sono state approvate importanti delibere. «Una – ha precisato il primo cittadino – per approvare la perizia di variante che ci consentirà di completare i lavori di manutenzione e riduzione del rischio idraulico del fosso Vallato di Piane di Potenza. La seconda delibera per l’adozione della variante al PRG per la modifica dell’art. 20 delle Norme Tecniche di Attuazione, ottenuti i pareri degli altri enti preposti, al fine di modificare la destinazione dell’area dell’ex fornace Smorlesi per escludere la possibilità di insediamento di attività insalubri». Infine la terza delibera con cui è stata adottata la variante parziale al PRG per l’aggiornamento e la modifica degli art. 26, 27, 28, 29 delle Norme Tecniche di Attuazione e le Tabelle tipologiche per le costruzioni in zona agricola così da prevedere la possibilità di eseguire interventi edilizi per gli edifici in zona agricola, tenendo conto delle modificate esigenze della vita familiare anche in funzione della fruibilità degli spazi (illuminazione e salubrità dei locali), introducendo la possibilità di utilizzare anche materiali diversi dai tradizionali ma risultanti dalle nuove tecnologie costruttive del tutto simili nell’aspetto a quello tradizionali ma con prestazioni termiche, acustiche e di durabilità nettamente superiori.