Parte da Recanati il primo progetto della Rete regionale promossa dal Comune “Cultura e benessere” in alcune scuole secondarie di primo grado delle Marche.
Educare alla Felicità questo il nome del nuovo percorso formativo dedicato agli adolescenti ideato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Recanati in collaborazione con l’Associazione Sineglossa che si propone di stimolare e rafforzare le competenze trasversali e relazionali dei ragazzi e delle ragazze, soprattutto dopo la difficile situazione pandemica vissuta. La metodologia del percorso formativo coniuga arte e soft skills e coinvolge ad oggi oltre 350 ragazzi delle scuole dei Comuni di Recanati, Macerata, Appignano, Pesaro e San Severino Marche e numerosi artisti.
“Non nascondo la soddisfazione dell’avvio di questo importante progetto pensato per aiutare gli adolescenti che parte da Recanati ma che coinvolge in rete diversi Comuni e Scuole della nostra Regione. – Ha dichiarato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio – Educare alla Felicità è un progetto che ha l’obiettivo di aiutare con le Arti le ragazze e i ragazzi che in molti casi, dopo le restrizioni da Covid, hanno evidenziato e accentuato i disagi tipici della loro età. Aiutare in orario scolastico le alunne e gli alunni a scoprire delle attitudini e competetene (soft skills) a volte nascoste o non prese in considerazioni può rappresentare una bella carica di ottimismo e di autostima che in questa fase della loro età sono vitali. Questo è il primo progetto della Rete “Cultura e benessere” che stiamo portando avanti a livello Regionale e nelle prossime settimane ci saranno altre importanti novità.”
L’importanza delle soft skills è diventata ancora più centrale nel contesto della pandemia da Covid-19: lo studio dell’OECD “Education and Covid-19” evidenzia che “gli effetti della pandemia sui giovani studenti sono destinati ad avere un impatto di lungo periodo.
La risposta all’incertezza, al senso di impotenza nei confronti di una natura indomabile, viene suggerita proprio da Giacomo Leopardi ne La ginestra, è la “social catena”, il sostegno reciproco e la solidarietà tra gli esseri umani.
I contenuti del percorso formativo nelle scuole prendono le mosse dall’opera di Leopardi e mirano a valorizzare l’insegnamento de La ginestra, offrendo ai giovani studenti e studentesse un’occasione di socialità attraverso la quale rafforzare le skills che stimolano un atteggiamento propositivo e ottimista: l’empatia, il lavoro di squadra, l’ascolto attivo degli altri. In una parola, la solidarietà.
Il percorso formativo è mirato alla consapevolezza e al rafforzamento delle skills relazionali e sociali di chi partecipa attraverso la realizzazione di opere d’arte che raccontino in chiave creativa un piccolo episodio di solidarietà.
Durante la prima fase del programma, studenti e studentesse vengono coinvolti in una riflessione sul valore della solidarietà in sé e negli altri, attraverso l’identificazione di piccoli episodi in cui sono stati protagonisti – o hanno beneficiato – di atti di altruismo e cooperazione.
Nel corso della seconda fase, alcuni degli episodi raccolti vengono trasformati in opere d’arte, realizzate integralmente da studenti e studentesse con la guida del docente.
Al termine di ogni lezione, allieve e allievi vengono guidati nella riflessione sulle soft skills esercitate, a partire dall’esperienza pratica vissuta: i progressi sulle soft skills – empatia, lavoro di squadra, ascolto attivo degli altri – verranno annotati nel Diario delle Soft Skills, uno strumento di feedback, in cui invece di ricevere un giudizio “dall’alto” sono gli stessi studenti e studentesse ad attribuirsi le proprie capacità, a seguito di un confronto fra pari guidato dal docente.
Il percorso si concluderà con un evento di restituzione pubblica dei risultati ottenuti attraverso una mostra nel 2022 dei lavori artistici realizzati, che coinvolgerà scuole, famiglie e comunità, raccontandone i piccoli episodi di solidarietà mediante lo sguardo dei giovani cittadini.
4 commenti
Ma che cos’è questa roba qua? Non mi dite che ci spendiamo anche dei soldi? Quanto ci costa? Ora ai nostri figli dobbiamo insegnare anche “ad essere felici”? Ma vi sembra possibile? Devono raccontare un episodio di solidarietà, si magari che la lroo famiglia prende dal Comune il pacco dei prodotti a scadenza brevi perchè sono poveri e non hanno soldi per fare la spesa? Ma vergognateci e spendete questi soldi per facilitare la frequenza della scuola e l’aiuto alle famiglie invece di tutte queste cazz…. che vi inventate ogni giorno. Veramente siamo alla fuffa, alle farfalline che volano mentre sotto la città muore.
17,31. Sei un demente.
La felicità, la gentilezza, e cosa altro in più? Tutto questo quando e solo dopo che anche le periferie dispongano di verde pubblico, di un collegamento di mezzi pubblici, di marciapiedi non sconnessi, di strade di campagna percorribili e prive di buche, e di tante altre cose necessarie per poter definire civile questa città. Questa città può fare a meno di tutto fuorché del superfluo.
Il Comune di Recanati, per educare, oltre alla gentilezza e alla felicità, anche alla buona educazione potrebbe cominciare lui a rispondere in forma scritta e in tempi ragionevoli alle mail motivate dei cittadini, almeno a quelle inviate via pec.