Al numero 3 di via S. Tecla, in pieno centro di Milano, c’è un luogo che attrae l’attenzione dei passanti già dall’originalità delle sue vetrine e che vale la pena di essere visitato. Si tratta del “Piccolo Museo di arte sartoriale”, un gioiellino creato da uno dei concittadini speciali a cui abbiamo dedicato questa rubrica.
Cesatese da 30 anni, Franco Mazzieri, classe 1940, originario di Recanati nelle Marche, ha dedicato la sua vita all’arte della sartoria, iniziando giovanissimo ed approdando negli anni ’60 a Milano, disegnando e realizzando capi di moda per clienti internazionali e anche per personaggi famosi dell’alta società e dello spettacolo. Un signore di altri tempi, colto e modesto, che ascolteresti per ore raccontare gli aneddoti di una lunga carriera, costellata di tanti riconoscimenti, medaglie e attestati di merito, oltre a molteplici articoli che la stampa italiana e straniera gli ha dedicato.
L’idea di trasformare nel 2017 il laboratorio di Mazzieri, che può essere definito un vero artista, in piccolo museo fu dell’amata moglie Giovanna Fosso, compagna di una vita, purtroppo scomparsa agli inizi del 2018. In questo luogo in cui si respira l’aria di un’eleganza e di un’attenzione ai dettagli che ormai sta scomparendo nella moda, si possono ammirare figurini, dipinti e fotografie di capi realizzati nel tempo per grandi nomi, tra i quali spicca quello di Adriano Celentano, che Mazzieri ha vestito in tante occasioni e in particolare per lo show “Fantastico”, dove fu anche intervistato. Tra i tanti successi Mazzieri ricorda con giusto orgoglio Taver vinto nel 1989 il concorso per la progettazione delle divise della Polizia Municipale della Lombardia, ottenuto prima di lui anche da Trussardi.
“Un bel ricordo di Cesate è legato a Don Umberto – racconta – quando mi chiese di preparagli dei disegni per i vestiti dei maschietti che dovevano fare la Prima Comunione, proprio perché credeva che anche loro, come le bambine, dovessero essere vestiti tutti uguali, per non evidenziare le differenze di ceto sociale e rendere sobria la cerimonia”.
Con la famosa disegnatrice di moda Carla Ruffinelli, Mazzieri ha redatto i libri “Forbici con fantasia” e “La scienza del taglio e del cucito” ed un fascicolo sul tema per Famiglia Cristiana uscito negli anni ’90, andato a ruba e ristampato.
Nel tempo libero, al sabato, Mazzieri ha anche organizzato in passato il corso “Impariamo a vestire le bambole”, per bambine e bambini dai 7 ai 13 anni, il cui ricavato veniva devoluto ad associazioni benefiche a favore dei piccoli e per il quale ha ricevuto un riconoscimento dalla Mattel produttrice della notissima Barbie.
Ha anche insegnato in corsi per l’educazione permanente del Comune di Milano, per mantenere viva questa arte preziosa.
Oltre ad essere un famoso sarto, c’è un altro aspetto importante nella vita di Franco Mazzieri, che è il misticismo. Fervente cattolico, sostenitore della meditazione e della contemplazione che ha condotto grandi spiriti ad una vita di santità, nel suo giardinetto ha realizzato di recente la rappresentazione dell’Albero della Vita (o Sefirotico) derivato dalla tradizione kabalistica, che vede una rappresentazione del mondo suddivisa in dieci regioni, dominate da Angeli e pianeti. Si è inoltre impegnato, scrivendo lo scorso agosto una lettera a Papa Francesco, allegando più di mille firme di aderenti alla petizione, per ottenere il riconoscimento e la riabilitazione dell’Angelo Uriel (o Ariel) al ruolo di Arcangelo, e quindi Santo, che già gli apparteneva qualche secolo fa, secondo citazioni e testimonianze di storici, filosofi e dotti della Chiesa. “La preghiera, la fede e l’amore per Dio e gli Angeli mi sostengono – conclude Mazzieri – e mi fanno sentire viva la presenza di Giovanna, la donna con la quale ho condiviso tanti progetti e la gioia di tante esperienze apprezzate da molti”.
La passione per ciò in cui crede e si impegna e l’entusiasmo per la vita che trapelano dalla voce di quest’uomo, occupato attualmente a terminare il suo nuovo libro, vanno oltre l’età anagrafica, a dimostrazione che, citando lo scrittore Romano Battaglia, “Il segreto che permette all’uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e avere la capacità di scoprire la meraviglia del mondo anche in un granello di sabbia”.