In merito agli articoli apparsi di recente sulla stampa locale e alle interviste su emittenti locali, riguardo la questione croce azzurra, per conto della signora Zazzetta Orietta che per provvedere alla tutela della propria persona e della propria immagine si è rivolta al sottoscritto, si evidenzia (per chi ovviamente ha la giusta curiosità di conoscere i fatti stante l’importanza che ha sempre rivestito l’associazione Croce Azzurra nella nostra porto Recanati) che, essendo stato presentato un esposto alla locale tenenza della guardia di finanza da parte del nuovo direttivo, per il momento si ritiene opportuno e corretto non rilasciare dichiarazioni dettagliate.
Ci si limita solo a rendere noto che la signora Zazzetta Orietta si è già resa disponibile ad essere sentita, laddove sarà ritenuto necessario, per riferire e chiarire ogni aspetto della questione al momento opportuno e nelle sedi delegate.
Fermo restando che non sussistono assolutamente debiti per 400.000 euro e tanto meno “strani ammanchi di cassa” poiché’ le uscite risultano documentate.
Unico errore “formale” della signora Zazzetta, in qualità di presidente dell’associazione, è stato quello di non aver ricostituito nei termini previsti dallo statuto il nuovo direttivo (giustificata in parte dalla difficoltà nel tempo di individuare soggetti che fossero disposti ad assumersi anche oneri di garanzia e di firma per la società stessa).
Assurdo pensare, quindi, da parte di una persona che ha dedicato 20 anni della propria vita a far crescere questa associazione (portandola dal mezzo di soccorso nr.5 al mezzo nr.28) che possa poi aver avuto come scopo la sua fine, come invece oggi sembra che qualcuno voglia far credere alla cittadinanza.
2 commenti
Le notizie non si possono divulgare “per sentito dire”. Perchè poi sono… cavoli.
Conoscendo Orietta, non credo ci siano stati problemi in merito,pertanto sono solo chiacchiere sterili che non hanno nessun senso. La sua disponibilità ventennale ha prodotto serietà e crescita dell’associazione ed è vergognoso oggi non riconoscerlo