Nelle prime ore di questa mattina, 30 Carabinieri della Compagnia di Macerata, a conclusione di un’attività investigativa finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e ad una applicazione della misura coercitiva dell’obbligo di firma.
L’indagine ha avuto inizio nel mese di febbraio 2020, quando i Carabinieri della Stazione di Appignano nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio, insospettiti da alcuni movimenti insoliti di persone e mezzi, hanno fatto ulteriori approfondimenti che, corroborati da accertamenti ed attività investigative varie, hanno permesso di rilevare una cospicua attività di spaccio di sostanza stupefacente del tipo COCAINA, in favore di acquirenti residenti ad Appignano, ma anche a Macerata e nei comuni limitrofi.
L’indagine, condotta dai Carabinieri di Appignano con la collaborazione dei colleghi di Apiro e della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Macerata, nel pieno dell’emergenza legata alla pandemia COVID-19, si è articolata attraverso l’effettuazione di numerosi servizi di osservazione ed il ricorso ad indagini tecniche, che hanno permesso di documentare in modo compiuto il “modus operandi” degli spacciatori ed i loro rapporti con i consumatori.
Individuata la “location” dello smercio in un’abitazione di campagna sita tra Macerata ed Appignano, è stato possibile accertare che i clienti arrivavano e, senza neanche scendere dal veicolo, in pochissimi secondi venivano riforniti dagli spacciatori; in diverse altre circostanze, invece, due degli indagati spacciavano “a domicilio”, una volta ricevuta la richiesta dai consumatori.
Gli indagati, due cittadini stranieri residenti a Macerata (un uomo cinquantenne ed una donna quarantenne) e due italiani (un cinquantenne di Corridonia ed un trentacinquenne di Appignano), dovranno rispondere del reato di spaccio in concorso.
Per l’esecuzione dei provvedimenti cautelari emessi dal Giudice Per le Indagini Preliminari Dott. Claudio BONIFAZI, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Enrico RICCIONI, oltre ai militari della Compagnia Carabinieri di Macerata, ha collaborato personale dell’Arma appartenente al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ancona, al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata ed al Nucleo Cinofili di Pesaro.
I reparti speciali dell’Arma, nell’ambito delle rispettive ispezioni esperite nei confronti di un panificio, ove uno degli arrestati esercita la propria attività lavorativa in qualità di operaio, hanno rilevato gravi infrazioni alle normative speciali vigenti.
In particolare i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, hanno accertato l’inadempienza alle prescrizioni in materia di contenimento del COVD_19 nei luoghi del lavoro, nonché l’inosservanza di altre norme, elevando sanzioni per un totale di euro 15.700.
Analogo risultato è conseguito agli accertamenti effettuati dai militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ancona che, a seguito dell’attività ispettiva condotta, hanno proceduto, di concerto con la competente Autorità Sanitaria Locale (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione), alla sospensione dell’attività per la sola area di lavorazione del forno.
Nel corso delle perquisizioni eseguite in fase di esecuzione delle misure cautelari, presso l’abitazione di uno degli arrestati sono stati rinvenuti bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e sostanza da taglio (mannite) per stupefacenti.
L’indagine conclusasi con l’esecuzione delle ordinanze di misure cautelari odierne, ha permesso di ricostruire circa 2.190 cessioni, corrispondenti ad un quantitativo di 1800 grammi di cocaina, per un controvalore stimato in oltre 160.000 euro.