In occasione dei funerali di Papa Francesco, previsti a Roma per domani, si è aperto a Recanati un dibattito sull’opportunità dell’uso della Chiesa di San Vito – edificio di proprietà comunale ma consacrato – per iniziative culturali non strettamente legate alla sua natura religiosa.
La chiesa, situata nel centro storico cittadino, viene tradizionalmente utilizzata solo nel periodo pasquale per ospitare i riti della Passione di Cristo e la relativa processione. Durante il resto dell’anno, invece, è impiegata soprattutto come spazio espositivo per mostre fotografiche e, in misura minore, per concerti di musica classica.
Dal 2015, la gestione della chiesa, insieme all’oratorio annesso, ai locali di servizio e ai beni mobili presenti, è stata affidata – tramite convenzione sottoscritta con il Comune – al Circolo Culturale Filatelico Numismatico, che riceve un contributo annuo di 1.000 euro. La convenzione attualmente in vigore è valida fino a dicembre 2026. Alcune associazioni cittadine, nonché le Confraternite che organizzano i riti religiosi, hanno espresso perplessità sulla gestione, auspicando una maggiore condivisione.
A riaccendere l’attenzione sul tema è stata l’inaugurazione di una mostra fotografica prevista per domani pomeriggio, in concomitanza con i funerali del Pontefice. Il parroco della chiesa, padre Roberto, ha chiesto formalmente al sindaco il rinvio dell’iniziativa, in segno di rispetto, anche se non si tratta di una festa o altro, ma semplicemente l’apertura del portone e l’esposizione di foto artistiche dei soci del Fotocineclub, promotore dell’esposizione.
La questione ha coinvolto anche la Diocesi. Secondo quanto trapela, anche il Vescovo si sarebbe attivato per richiamare l’attenzione dell’Amministrazione comunale sul documento della Conferenza Episcopale Italiana del 1992 relativo all’uso dei beni culturali ecclesiastici. Il testo prevede che anche gli edifici consacrati non di proprietà della Chiesa debbano essere utilizzati per attività coerenti con la loro funzione spirituale, e solo previo nulla osta dell’Ordinario del luogo.
Dalla Diocesi e dalle Confraternite arriva ora la richiesta di una riflessione condivisa: si propone la creazione di una commissione composta da Comune, Parrocchia e curatori delle iniziative, che valuti preventivamente la compatibilità delle attività con la sacralità del luogo.
In alternativa, si auspica che le iniziative culturali vengano trasferite in spazi civici più adatti, restituendo alla Chiesa di San Vito un uso più coerente con il suo valore simbolico e religioso.
2 commenti
AHAHAHAHAHAH!!
AHAHAHAHAH!!
Vi sta bene!
Volete passare per l’ala cattolica
Volete passare per quelli della famiglia tradizionale
Pensate che il voto cattolico è vostra proprietà!!
MA…MA…
Vi dimenticate di tessere rapporti con la curia!!
A natale un sindaco invia gli auguri al Vescovo!
Se c’è un inaugurazione si invita il Vescovo!!
In Città i parroci vengono fatti partecipi alla discussione e al dibattito!!
Se diamo tutto per scontato senza ruffianismi e lecchinaggi il risultato è questo!!
Miei cari novelli compreso il sindaco il mondo è questo soprattutto l’Italia è questa!!
Imparate gente imparate!!
Non basta essere catechisti o predicare siamo per la famiglia!!
AHAHAHAHAH!!
la chiesa è di proprietà comunale? allora tacete