Sono tanti i fili che legano Recanati a Papa Francesco, morto ieri a Roma all’età di 88 anni, ad iniziare da quello che lo legava all’attuale sindaco della cittadina leopardiana e al figlio Elia. “Ricorderò sempre – scrive Emanuele Pepa – l’emozione e l’onore di aver potuto ascoltare direttamente dalla voce del Santo Padre le parole con cui ha accolto appena un anno fa imprenditori e dirigenti di Confartigianato giunti da tutta Italia per una sua benedizione. La sua saggezza, la sua umanità e il suo sguardo profondo sul mondo del lavoro e sulle comunità resteranno per sempre un faro. Un uomo che ha sempre predicato con semplicità ed umiltà a gran voce la pace, purtroppo in un mondo che non vuol sentire è difficile, spero che dall’alto dei cieli abbia la forza di fermare queste orribili conflitti. A nome mio e dell’intera comunità di Recanati, esprimo profondo cordoglio per la sua scomparsa”.
A consegnare il dono allora al Pontefice fu Elia Pepa, figlio di Emanuele, allora presidente della Confartigianato della Regione Marche (fu proclamato sindaco di Recanati nel luglio 2024). Per il ragazzo non era il primo contatto con Papa Francesco. Nel 2016, infatti, allora poco più che un bambinetto, era a Roma, in piazza San Pietro, con i suoi genitori ad ascoltare il Papa. Con grande spirito di autonomia e una simpatia invidiabile sfuggì al controllo della famiglia e della Guardia Svizzera e andò incontro al Papa che lo abbracciò scambiando con lui qualche parola: un incontro sancito anche da una foto che finì in copertina dell’Osservatore Romano.
L’altro filo che lega Papa Francesco a Recanati porta la data di due anni prima della sua morte, il 21 aprile 2023 quando nominò Vescovo titolare di Recanati Monsignor Diego Giovanni Ravelli, Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie e responsabile della Cappella Musicale Pontificia Sistina, conferendogli il titolo personale di Arcivescovo. Per capire l’importanza di questo evento bisogna partire dall’unificazione della Diocesi, di cui Vescovo oggi è Monsignor Nazareno Marconi, dove, comunque, è rimasto il titolo onorifico di “Vescovo di Recanati” che il Papa allora aveva voluto ricoprire. Si tratta di una specie di cittadinanza onoraria senza una funzione specifica, è un titolo onorifico ma fu molto apprezzato in città il fatto che il Papa avesse riconosciuto Recanati ricordandone il titolo onorifico.
È stato proprio mons. Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche in Vaticano, a leggere nel giorno di Pasqua l’ultima omelia di Papa Francesco ed è proprio lui in queste ore a dare disposizioni per le necessarie operazioni funebri.