Addio alla carta, le denunce per i danni subiti dagli agricoltori da fauna selvatica diventano dematerializzate rendendo la procedura tracciata e più rapida anche per quel che riguarda il relativo risarcimento. Lo rende noto Coldiretti Marche che sta già formando i propri funzionari per garantire assistenza qualificata e puntuale.
“Un passo avanti importante che consente, finalmente, di superare anni di incertezza e frammentarietà nella gestione di queste segnalazioni con risarcimenti tardivi e fumosi, offrendo agli agricoltori uno strumento concreto e tempestivo per ottenere il giusto indennizzo” spiegano da Coldiretti che, attraverso i suoi Centri di Assistenza, si è attivata per controllare che il nuovo sistema della Regione fosse non solo funzionante, ma anche realmente accessibile. I Caa Coldiretti sono già pronti ad accogliere le segnalazioni presso i propri uffici, offrendo un servizio totalmente gratuito di caricamento dei danni sul portale regionale Siar.
“Questa nuova modalità operativa rappresenta un cambiamento significativo – proseguono da Coldiretti Marche – perché finalmente sarà possibile monitorare in tempo reale la distribuzione delle denunce, i tempi di gestione, l’entità dei danni dichiarati e quelli effettivamente riconosciuti. Uno strumento di trasparenza che permette di evitare ritardi, errori e – troppo spesso in passato – confusione o mancanza di dati da parte di diversi Ambiti Territoriali di Caccia”.
L’iniziativa si inserisce all’interno di una più ampia revisione dell’intero assetto di pianificazione faunistica regionale: un percorso che comprende anche la revisione degli statuti, dei regolamenti e l’elaborazione di un piano straordinario di abbattimento. Un segnale chiaro: Coldiretti è al fianco degli agricoltori non solo nella denuncia, ma soprattutto nella costruzione di un sistema più giusto ed efficiente.
Anche il problema del de minimis che tanto preoccupa alcuni agricoltori, risulta ormai ampiamente superato, essendo lo stesso stato portato a 50mila euro e, soprattutto, anche perché con i vecchi massimali più bassi, le aziende che risultavano oltre il de minimis si contavano sulla punta delle dita. Tutto volge al meglio dunque e forse, finalmente, gli agricoltori avranno ciò che gli spetta in soli 120 giorni al massimo.