lettera aperta al Direttore di Radio Erre di Gioacchino Di Martino
Caro Direttore consentimi di condividere con te alcune brevi e personali riflessioni su un argomento che, da qualche giorno, tiene banco sulla stampa e social cittadini: l’Assemblea Pubblica organizzata dalla giunta comunale di Porto Recanati per illustrare il progetto di riqualificazione del Parco Europa, a sud della città.
La critica maggiore che è stata mossa è quella relativa alla tempistica con la quale questa assemblea conoscitiva è stata convocata. Personalmente condivido questa critica e ritengo che un’informativa data ad oltre 48 ore dall’inizio dei lavori mal si concili con quanto scritto dal sindaco nel commentare l’incontro che sarebbe dovuto servire a ribadire l’importanza della condivisione e della trasparenza su un progetto che riguarda tutta la comunità. Mi è stato insegnato che una condivisione di un progetto avviene prima della messa in cantiere dello stesso e non dopo. Ma forse questi insegnamenti che ho ricevuto sono datati e risentono di un vizio originale. Sono stati dettati da persone che nel loro agire pubblico hanno sempre creduto in una vera democrazia partecipata e non si sono mai fatti scudo di vaniloqui coniugati in terza persona singolare né tanto meno di improbabili sermoni moralistici o comportamentali.
Ecco caro Direttore, ciò che sarebbe dovuto essere un vero momento di democrazia si è trasformata invece in un’ulteriore conferma del poco rispetto e della poca considerazione che il cittadino riceve da parte del così detto POTERE. E che dietro questo vocabolo si nasconda l’intera filosofia comportamentale di chi ha la maggioranza in Consiglio comunale lo conferma la nota pubblicata, sulla pagina FaceBook, da parte della formazione Civico Progetto Comune con Andrea Michelini Sindaco con la quale, parlando a nome dell’Amministrazione comunale (senza specificare a quale titolo) dicono di voler fare chiarezza sull’argomento. Iniziativa più che lecita e legittima salvo che nel fare chiarezza, naturalmente di parte, inciampano in quello che è il deterrente a cui ricorrono tutti coloro che ritengono che essendoci una sola verità questa sia la loro e quindi ipotizzano una fine della tolleranza ad ascoltare illazioni ed offese molto pesanti. Cosa voglia significare ciò è lasciata alla libera interpretazione di ogni lettore.
Io ricordo, solo a me stesso, che l’epoca in cui anche in Italia si teorizzava il Partito/Stato è terminata da tempo e che il nostro ordinamento prevede che i partiti facciano i partiti e siano rappresentativi dei loro iscritti e simpatizzanti e che le Amministrazioni amministrino per il bene di tutti i cittadini secondo le regole ed i principi di uno stato democratico dove diritto di critica e diritto all’informazione ne costituiscono i baluardi.