In occasione del 90esimo anniversario del fortunale del 29 marzo del 1935, l’Amministrazione comunale e il Centro Studi Portorecanatesi intendono ricordare, sabato 29 marzo p.v. presso la Pinacoteca A. Moroni alle ore 18.00, i tragici eventi che caratterizzarono la più drammatica pagina di storia della nostra città.
Nella nostra comunità, non si è mai spento il ricordo del Furtunale del 29 marzo 1935 quando una terribile tempesta imperversò nel medio Adriatico e flagellò le coste marchigiana e abruzzese, causando danni e mietendo complessivamente 110 vittime tra i pescatori e marinai; 5 a Porto Recanati, 11 a Porto San Giorgio (quattro della stessa famiglia Silenzi), 4 ad Ortona e 90 marinai ad Ancona imbarcati su un mercantile e su due battelli.
Dalle notizie dei giornali dell’epoca che riportano il dramma con una lunga relazione sulla tremenda tempesta del Medio Adriatico, si viene a sapere che la depressione era già nota, a livello nazionale, dal 27 marzo proveniente dal Golfo di Finlandia e segnalata come una caduta barometrica molto rilevante.
I nostri pescatori, sprovvisti di notizie in merito, si sono quindi trovati alla partenza per la nottata di pesca con tempo sereno, mare calmo e vento di scirocco. Partirono convinti di affrontare una notte di pesca primaverile come tante invece, verso le undici della sera, arriva improvvisa la tempesta da nord preannunciata, come ricordarono i pescatori di allora, da un improvviso lampo e da un fragoroso tuono.
Il Furtunale del ’35 fu una tempesta improvvisa che si scatenò di notte e sorprese in mare la flotta delle circa cinquanta Lancette portorecanatesi con le tragiche conseguenze che tutti conosciamo. Un fatto che segnò profondamente la nostra comunità.
Nei giorni seguenti si contarono decine e decine di feriti più o meno gravi. Varie istituzioni distribuirono sussidi alle famiglie delle vittime e si attivò una spontanea solidarietà, di tutta la cittadinanza, verso chi aveva subito gravi danni alle persone ed alle attrezzature.
La notte tra il 29 e 30 marzo del ’35 è ancora viva nei ricordi dei nostri anziani tant’è, che ancora oggi, ne parlano pochissimo. I nipoti e pronipoti delle vittime, o di chi è stato coinvolto dall’evento, dicono che a malapena nelle loro case, nonni e genitori raccontarono qualcosa del Furtunale del ’35. C’era un rifiuto atavico, una specie di pudore, accresciuto dalla sofferenza prodotta dagli eventi, perpetrata e vissuta nel tempo.
Per l’occasione il Centro Studi Portorecanatesi con il patrocinio della Città di Porto Recanati, organizza un convegno ripercorrendo i fatti, le testimonianze ed i ricordi e sarà l’occasione per ricordare le 5 vittime di quel Fortunale, Giuseppe Cionfrini, Francesco Borini, Nazareno Giri, Pasquale Palestrini e Antonio Palestrini.