Il mercato del sabato di Recanati è in crisi: stalli vuoti, commercianti in fuga e promesse non mantenute. L’amministrazione aveva annunciato un “bando migliorativo” per assegnare i posti inutilizzati, ma nulla è cambiato. La burocrazia paralizza ogni intervento e la frustrazione cresce tra gli ambulanti.
Le promesse delle amministrazioni passate e presenti si sono infrante contro l’immobilismo burocratico e la lentezza con cui le decisioni vengono prese e la mancanza di interventi concreti ha creato una sensazione di frustrazione tra i commercianti che vedono il loro lavoro e le loro speranze soffocate da un sistema che non riesce a rinnovarsi.
Eppure per Massimo di Matteo, ambulante ma anche presidente regionale della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti), il “bando migliorativo” si può fare tranquillamente perché sarebbe sufficiente inviare una comunicazione alle organizzazioni sindacali di categoria, che di solito non fanno alcuna difficoltà, anzi “sono contente di avviare questa limitata, ma utile organizzazione del mercato”.
Il problema della gestione del mercato non è nuovo. Massimo di Matteo ricorda che quando c’è stata la necessità di intervenire, nel periodo del Covid, per organizzare il mercato secondo le norme varate per creare nuove distanze fra le bancarelle ed evitare assembramenti, lo si è fatto senza alcuna problematica e in tempi celeri.
“Se c’è necessità di riorganizzare l’intero mercato si avvii, quindi, dice di Matteo, un bando generale dietro una proposta precisa e una cartina nuova sulle disposizioni degli espositori. Un accordo con le organizzazioni sindacali si trova anche se alcuni ambulanti pensano che possa essere rischioso mettere tutto a bando perché si tratterebbe di azzerare tutto e di ripartire da capo”.