In occasione della seconda edizione del “Premio Beniamino Gigli”, domani pomeriggio, il Teatro Ghione di Roma ospiterà un concerto speciale che celebra la musica e l’eredità del grande tenore. L’evento sarà anche l’occasione per presentare al pubblico l’associazione e il progetto del museo con un tributo alla figura di Gigli che va ben oltre il palcoscenico.
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A distanza di anni dalla sua morte, la famiglia Gigli non smette di onorare la memoria del loro amato Beniamino con un sogno che cresce sempre di più: aprire un museo a Roma per celebrare la sua arte e il suo impegno sociale. Il desiderio dei familiari di Beniamino Gigli, la pronipote Asia Beniamina Gigli e la sua famiglia, è di creare un museo nella capitale, un luogo dove i visitatori, italiani e internazionali, possano avvicinarsi alla vita e alla carriera del grande tenore. Non solo una raccolta di memorabilia, ma un viaggio attraverso la sua storia raccontata attraverso foto d’epoca, articoli di stampa, spartiti musicali e abiti di scena. Materiale che, come racconta la pronipote, già conservano in famiglia ma che ora desiderano esporre al pubblico.
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Un sogno che si fa realtà grazie all’impegno di Asia che ha preso in mano l’eredità dell’Associazione Beniamino Gigli Jr., fondata dal padre per preservare la memoria del nonno e promuovere iniziative culturali. Un museo dedicato a Gigli è già presente a Recanati, la sua città natale, ma la sua eredità merita uno spazio ancora più ampio. La volontà di portare questo progetto a compimento coinvolge non solo la famiglia Gigli, ma anche istituzioni locali e nazionali come il Ministero della Cultura, il Teatro dell’Opera e il Comune di Roma.
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A Roma domani ci sarà anche Pierluca Trucchia, presidente dell’Associazione Gigli di Recanati, che porterà con sé alcuni dei costumi originali indossati dal tenore durante i suoi spettacoli: questi preziosi abiti saranno parte integrante di una presentazione che intende raccontare, non solo con le parole, ma anche attraverso l’emozione tangibile dei costumi l’essenza del tenore.
Per Asia Beniamina Gigli, erede di una tradizione che affonda le radici in una famiglia di musicisti, il nonno non è solo una leggenda della lirica: “Era il Bach e Mozart del Belcanto”, dice con orgoglio. La bellezza della musica non ha confini e Beniamino Gigli, uno dei più grandi tenori del Novecento, ha dimostrato che la lirica può superare le barriere del tempo e dello spazio. La sua voce, paragonata a un dono divino, ha conquistato il mondo, da Milano a New York, da Roma a Buenos Aires.
2 commenti
Mah… Perchè Recanati dovrebbe buttarsi in questa iniziativa, anzichè valorizzare il museo cittadino? Chi vuole conoscere Gigli venga qui e scoprirebbe anche il contesto storico in cui è vissuto. Che ne pensa il volitivo assessore alla cultura?
… intanto cominciassero con il cambiare la targa su esposta nella foto: studiò va scritto con l’accento, e non con l’apostrofo!