Ieri, presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera di Ventimiglia (IM), è stato consegnato, dalla Polizia Penitenziaria Francese alle Autorità Italiane, il 38enne tunisino a carico del quale era stato emesso, nel settembre scorso, dal GIP del Tribunale di Macerata, un Mandato di Arresto Europeo poiché ritenuto responsabile, in concorso, del tentato omicidio nei confronti di un operaio 27enne tunisino, oltre che di danneggiamento e porto illegale di armi.
I fatti, su cui i militari della Sezione Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Macerata e della Stazione Carabinieri di Cingoli, congiuntamente ai militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Macerata hanno effettuato le indagini, risalgono all’ottobre 2023 in Cingoli (MC) e Staffolo (AN).
L’esito della prolungata attività di indagine tradizionale svolta, corroborata da quella tecnica mediante l’analisi dei tabulati telefonici e delle intercettazioni, ha permesso di individuare, già dallo scorso giugno, i due presunti autori, un pastore sardo e un tunisino, a carico dei quali sono state emesse le ordinanze di applicazione della misura cautelare.
Il movente dei reati è riconducibile all’attività lavorativa svolta dal pastore sardo che effettuava assunzioni fittizie di lavoratori per la propria azienda agricola e di ovinicoltura, ai quali chiedeva, oltretutto, anche somme di denaro per ottenere la cassa agricola.
A carico del pastore sardo, ora 46enne, residente a Staffolo (AN), è stata eseguita la misura cautelare degli arresti domiciliari il 29 giugno 2024, mentre a carico del tunisino 38enne non è stata eseguita la misura cautelare della custodia in carcere poiché si è reso irreperibile sul territorio Italiano.
Le ulteriori indagini esperite tese alle ricerche del tunisino latitante hanno permesso di individuarlo in Francia, dove è stato rintracciato e arrestato su Mandato di Arresto Europeo. Il tunisino dopo il necessario iter per l’estradizione è stato scortato fino all’Ufficio di Polizia di Frontiera di Ventimiglia, dove è stato assicurato alla Giustizia Italiana.
Le informazioni sono state fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.