La mamma di Pamela, Alessandra Verni, ha chiesto per oggi pomeriggio, dalle 17, di partecipare alla commemorazione di sua figlia Pamela unendosi a lei alla preghiera.
Tra il 30 e il 31 gennaio 2018 un passante notò la presenza di due valigie abbandonate in un piccolo fossato non lontano dal cancello di una villetta in Via dell’Industria, tra Casette Verdini e Pollenza, a pochi chilometri da Macerata. All’interno fu trovato il cadavere smembrato di Pamela Mastropietro.
Secondo l’autopsia, nelle sue ultime ore Pamela Mastropietro fu vittima di violenza sessuale, quindi fu uccisa con due coltellate al fegato. Il cadavere fu quindi accuratamente lavato con candeggina, nel tentativo di eliminare i residui organici, infine smembrato e occultato.
Le indagini portarono i Carabinieri al ritrovamento dei vestiti della ragazza, macchiati di sangue, in casa di Innocent Oseghale, cittadino nigeriano in Italia dal 2014 il quale, allontanatosi da un programma di assistenza ai rifugiati, era dedito allo spaccio di droga.
Il processo con rito ordinario iniziò il 13 febbraio 2019. Le accuse contestate furono omicidio e violenza sessuale contro una vittima in condizioni di inferiorità, occultamento e distruzione del cadavere. Il processo si concluse con la condanna dell’imputato all’ergastolo e a diciotto mesi di isolamento. Condanna diventata definitiva dove il terzo pronunciamento della Corte di Cassazione avvenuto il 17 gennaio scorso.