Il centro storico di Recanati, pur animato da iniziative e grandi eventi, continua a svuotarsi di attività commerciali, rendendo sempre più evidente la difficoltà di sostenere il commercio locale.
Recentemente, ha chiuso i battenti l’unico minimarket rimasto, “La Dispensa di Nada”, situato in un punto strategico all’incrocio tra via Falleroni e Corso Persiani, vie di accesso ai principali punti d’interesse come il Duomo e Piazza Leopardi.
Anche il laboratorio di sartoria artigianale “Dritto e Rovescio”, conosciuto per la creazione di abiti e articoli di arredamento fatti a mano, ha cessato l’attività in via Calcagni, vicino alla Torre del Passero Solitario. In sostituzione, nello stesso locale aprirà un negozio di “compro-oro”, che si trasferisce di pochi metri rispetto alla sua precedente sede. Pochi mesi fa, sempre nel centro storico, aveva chiuso anche un negozio di abbigliamento per bambini.
Le misure adottate dalla passata amministrazione, come il lancio di una piattaforma per la vendita online e incentivi per coprire parte dei canoni di affitto dei locali sfitti, non hanno purtroppo ottenuto i risultati sperati. Altri progetti ambiziosi sono stati avviati, ma il loro futuro rimane incerto. Lo scorso maggio, la Giunta Bravi aveva sottoscritto una convenzione quinquennale con la società consortile Cethegus per sostenere la rigenerazione urbana del centro storico, auspicando di accedere a fondi governativi ed europei per rilanciare la città.
Tra gli obiettivi di questa collaborazione vi era l’internazionalizzazione di eventi legati al tema delle Radici, in programma per il 2024, e la candidatura dei Luoghi Leopardiani come Patrimonio dell’UNESCO. Inoltre, la giunta puntava alla candidatura di Recanati come Capitale Italiana della Cultura nel 2027 e Capitale Europea del Turismo Sostenibile nel 2028. Ma quali sono le prospettive per questi progetti? I cittadini e i commercianti del centro storico si interrogano su quale sarà il futuro di questi ambiziosi piani, e se potranno concretamente contribuire alla ripresa e alla rivitalizzazione di un centro storico che, giorno dopo giorno, si spoglia delle sue storiche attività.