LETTERA APERTA AL DIRETTORE DI RADIO ERRE
Caro Direttore consentimi di condividere con te alcune riflessioni sul documento del gruppo “Civico Progetto Comune con Andrea Michelini Sindaco” pubblicato su Radio Erre lo scorso primo agosto. Tralasciando i dettagli relativi ad una non possibile veritiera corrispondenza dell’indirizzo indicato nella scheda della pagina FB ed alla difficoltà oggettiva a separare ciò che è il pensiero dell’Amministrazione Comunale da quello del gruppo, dico subito che questo documento, per il suo forte contenuto lirico e scritto con una prosa degna dei migliori autori del più lacrimevole talk show televisivo, è riuscito a distrarre, sia pure per breve tempo, l’opinione pubblica dalle tante criticità che si registrano quotidianamente in città.
Un documento che, per come presentato, doveva costituire una specie di libello nei confronti di quattro consiglieri comunali rei di non essersi fatti scrupolo di sparare a caso nel mucchio facendo “vittime collaterali” pur di colpire il bersaglio.
Bersaglio che, nel caso specifico, si è di fatto autoaffondato appena sono state rese note le dichiarazioni dei consiglieri messi alla berlina che hanno documentato come non vi fosse stata nessuna denuncia specifica contro alcuno ma delle semplici richieste di verifica sull’iter autorizzativo della manifestazione. Le vittime collaterali (mai così impropriamente fu usato questo termine) è la funzionaria che ha espresso parere favorevole, in qualità di Responsabile del Settore, in ordine alla regolarità tecnica, sulla proposta della deliberazione e che, a seguito di approfondimenti ritenuti necessari dall’autorità superiore interessata, ha dovuto fornire i richiesti chiarimenti. Giusto appunto ciò che era stato richiesto dai quattro consiglieri rei di svolgere la loro funzione istituzionale. Ma, caro Direttore, francamente a me poco importa dell’ennesima produzione comico/letteraria che viene prodotta dalla tifoseria di questa giunta quanto piuttosto mi preme sottolineare l’ennesimo sgarbo istituzionale che con questo episodio è stato commesso dal sindaco nei confronti del Consiglio comunale e quindi della cittadinanza tutta.
Il film di questa grottesca comica inizia nella seduta del Consiglio del 31 luglio quando, nelle comunicazioni, il sindaco nell’informare dell’autorizzazione rilasciata a svolgere alcune manifestazioni in Largo Giulio sottolinea, per tranquillizzare i consiglieri Ubaldi, Sabbatini, Nalmodi e Rovazzani, che per questi eventi sono state richieste tutte le necessarie autorizzazioni, anche alla Sovraintendenza, per la salvaguardia dei luoghi di interesse artistico culturale. Queste parole, pronunciate forse in forma ironica nei confronti dei quattro consiglieri, rivelano però una possibile omissione da parte dell’amministrazione nella preparazione dell’evento oggetto dell’attenzione dei quattro sottoposti alla gogna mediatica.
Dubbio che potrà essere sciolto solo quando usciranno le motivazioni del non luogo a procedere nei confronti della funzionaria. Rivelano però anche un’altra cosa e cioè che il sindaco era a ben conoscenza del problema che viene prima, in forma cripta, ripreso da un intervento di un assessore che invita a leggere i giornali dell’indomani ed in seguito anche dal Vate del Consiglio che prima di dispensare le consuete pillole di saggezza rinnova l’invito, ciò a dimostrazione che sindaco ed assessori erano a conoscenza del fatto oggetto del documento ma che lo stesso è stato omesso dalle comunicazioni per non rovinare l’effetto bomba alla farlocca denuncia di “Civico Progetto Comune con Andrea Michelini Sindaco”. Caro Direttore episodi come questo sono indicativi di un degrado istituzionale che denota la totale incapacità di alcuni di capire che la gestione della cosa pubblica non è un fatto privato ma è un pubblico servizio che si rende alla comunità nella massima trasparenza e corretta informazione.
Tempo addietro in un’intervista nel corso di una manifestazione chiesi, ad un professore universitario che era entrato in politica, del perché di questa scelta. Mi rispose che essendo ormai all’apice del suo percorso professionale riteneva giusto mettere le proprie competenze al servizio dell’intera società e non solo della comunità scientifica. Ecco caro Direttore, se invece delle competenze prevalgono le incompetenze allora, senza mai manipolare la realtà, non resta che denunciarle perché l’informazione è il miglior antidoto contro l’arroganza ed il miglior alleato della Democrazia.
Gioacchino Di Martino
Porto Recanati 4 agosto 2014
1 commento
Illustre Dottore, credo fermamente che oggi sia quanto mai raro incontrare, nelle istituzioni politiche di ogni livello, persone che siano non solo competenti di una qualche materia, magari fondata sulla loro pratica professionale, ma anche consapevoli del ruolo che vanno a ricoprire. Un degrado che ha radici almeno in una trentina di anni fa, quando un personaggio “scese in campo” per “salvare l’Italia dai comunisti”, ma soprattutto per salvaguardare il proprio sistema imprenditoriale. Un degrado che poi ha avuto impulso quando qualcuno affidò la “selezione” delle candidature a una sorta di lotteria telematica, nella quale potevano intervenire amici, parenti, colleghi d’ufficio, conoscenti del quarto piano, compagni della bocciofila e via fantasticando. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: qualcuno ha fatto carriera perchè furbescamente si è “piazzato” nei posti giusti e ha coltivato le amicizie utili, qualcun altro ha abbandonato ed è tornato alle proprie occupazioni “alla Cincinnato”. Nelle amministrazioni locali la vicenda nel tempo è stata ancora più devastante, se vogliamo. Le “vecchie” guardie non vogliono mollare nonostante i risultati democraticamente negativi, le “nuove” leve si muovono con l’idea di “fare la storia” lanciandosi nelle imprese più ardimentose. Porto Recanati ne è uno dei simboli. Meravigliarsene (o peggio) è tempo perso. L’informazione? Si barcamena, specialmente se caratterialmente non ha l’indole per battaglie di qualche genere. In fondo anche loro… hanno famiglia!