Al cittadino recanatese T.M,. che si era lamentato che il servizio della farmacia ospedaliera è chiuso da più di 4 anni costringendolo, come tanti altri utenti, a recarsi periodicamente a Civitanova per ritirare i farmaci che gli servono, pur in assenza di un servizio di trasporto pubblico fra le due città, risponde prontamente la direttrice dal 16 marzo 2022 del servizio di Civitanova, la dottoressa Sara Salvadori.
Intanto si chiarisce subito che non è mai esistita una vera e propria farmacia autonoma all’interno dell’ospedale di Recanati, bensì era un distaccamento della Farmacia principale sita a Civitanova Marche e la sua chiusura è stata disposta nell’aprile 2020, in piena emergenza Covid, per meglio ottimizzare le risorse disponibili, sia umane che strumentali e per favorire “con maggior efficacia ed efficienza le procedure di sicurezza a tutela della salute sia degli operatori che dei pazienti o dei loro familiari.
La decisione, infine, fu adottata anche perché all’epoca nell’Area Vasta 3 l’Ospedale di Civitanova era l’unico in cui continuavano a coesistere 2 sportelli per la distribuzione diretta dei farmaci, quando persino l’Ospedale di Macerata ne contava uno solo, avendo soppresso in passato quello di Tolentino”.
Aver centralizzato in un’unica sede tutte le attività connesse alla distribuzione dei farmaci all’utenza esterna ha avuto molti vantaggi: ha abbassato i costi logistici, legati sia al monitoraggio delle scorte che a quelli di trasporto, e ha consentito una gestione più razionale delle risorse umane, in quanto la centralizzazione ha permesso di massimizzarne la produttività e l’efficacia semplificando i percorsi e le attività.
“Per venire incontro ai pazienti che vivono a maggior distanza dall’Ospedale di Civitanova Marche, conclude la responsabile del servizio, il nostro Servizio prevede la fornitura dei farmaci sufficiente a coprire fino a 2 mesi di terapia”.
Una risposta che, alla fine, se pur giustifica la scelta alla luce dei vantaggi del servizio centralizzato per l’Ast3, non convince affatto gli utenti che, comunque, subiscono un disagio sia per la distanza, che devono percorrere, che per i maggiori costi che ricadono tutti su di loro
10 commenti
quindi….un 90 enne senza patente dovrebbe recarsi a Civitanova in taxi ?
Ma come, con Pepa non erano tutti risolti i problemi della sanità recanatese?
Ma perchè lo dici solo adesso che c’è Pepa?
La chiusura era stata disposta nel 2020 come è scritto su, all’epoca c’erano Bravi e Fiordomo, come mai non
avevate detto mai niente a questi vostri che sono stati “grandi favolosi eccezionali amministratori”?
Lo vedi come sei falso, ostruzionista, ipocrita e mistificatore!
Cosa vuoi dimostrare scrivendo questo? Pensi forse di convincere a qualcuno?
Convincere è transitivo, capra.
Mettete all’ombra che il sole scotta
11.10…sei uscita dalla tana? Sei stata in letargo? la farmacia è chiusa da 4 anni. Che c’ azzecca Pepa?
intanto i capperi li abbiamo tagliati, e tu rosica
sei come uno + uno= semplice
Una risposta burocratica da respingere al mittente. I vantaggi ottenuti dalla centralizzazione del servizio contrastano con quella che è la finalità del Servizio Sanitario Regionale che deve soddisfare innanzi tutto le esigenze dell’assistito. La distribuzione di questi farmaci dovrebbe essere assicurata capillarmente anche con un servizio di convenzionamento con le farmacie locali. L’assistenza sanitaria è un diritto e non una concessione ed i dirigenti della Sanità devono impegnarsi a trovare soluzioni per eliminare ogni ostacolo che possa interferire con il soddisfacimento delle esigenze di chi la cui fragilità lo fa erroneamente considerare un cittadino con diritti limitati.
Il signor Di Martino ha perfettamente ragione! Questi dirigenti non devono tanto svicolarsi dietro i soliti risparmi…trovate soluzioni idonee per tutti! Non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Poi i classici ridicoli commenti di certa gente che si ritiene di sinistra…ma per favore, fate venire in mente quella barzelletta… il marito che per far dispetto alla moglie si taglia i….