La notte del 25 luglio scorso, i poliziotti della “volante” del Commissariato di P.S. di Civitanova Marche, sono intervenuti a seguito della richiesta di aiuto da parte di una donna che si trovava in strada. All’arrivo degli operatori, la stessa appariva visibilmente scossa, con il vestito lacerato, presentava lividi, ecchimosi e tumefazioni sul corpo e sul volto. La stessa, di origini tunisine, raccontava di aver avuto poco prima un litigio con suo marito che l’aveva picchiata anche con l’utilizzo di un bastone di legno e di un martello, tanto da costringerla a scappare di casa saltando dal balcone del primo piano per mettersi in salvo, in quanto suo marito aveva manifestato chiare intenzioni di ucciderla mediante l’utilizzo di un coltello. L’uomo, regolare sul territorio nazionale, è un cittadino extracomunitario di origini tunisine di circa quarant’anni, di professione pescatore.
Sul posto interveniva anche personale del 118 per il trasporto della donna presso il locale Pronto Soccorso per le cure del caso. La stessa riferiva di essere maltrattata da anni dal proprio marito, soggetto dal carattere irascibile e violento. Anche quella sera infatti l’uomo, appena rientrato a casa, senza alcun motivo si era scagliato contro di lei cominciando ad insultarla e percuoterla dapprima con schiaffi al volto e sul corpo, per poi percuoterle il capo con un bastone. A quel punto vedendo che il marito si era diretto verso la cucina dove sono custoditi i coltelli da cucina, e che avrebbe potuto porre in atto le sue minacce di morte, la donna si era chiusa in camera e mentre suo marito tentava di sfondare la porta, presa dal panico si era lanciata giù dal balcone del primo piano aggrappandosi alla ringhiera e riuscendo a raggiungere la strada per chiedere aiuto. All’episodio hanno assistito i due figli minori della coppia, i quali venivano subito portati in sicurezza dagli agenti e affidati alle cure dei parenti.
Per quanto sopra l’uomo è stato tratto in arresto per i reati di tentato omicidio, maltrattamenti e lesioni e ristretto presso la casa circondariale di Montacuto, a disposizione dell’A.G.