lettera di Claudio Camellina candidato sindaco per per Montefano Domani
Cari concittadini, è arrivato il momento di affrontare un argomento che mi sta molto a cuore: la Casa di Riposo. A seguito del terremoto del 2016 sono stati assegnati cospicui fondi (€ 3.400.000) che consentono di realizzare un’opera nuova, funzionale e in piena sicurezza antisismica.
L’Amministrazione comunale presieduta dalla Sindaca-giunta-a-termine si è espressa a favore di una nuova Casa di Riposo edificata alla periferia di Montefano, nella campagna che si trova tra il centro abitato e il campo sportivo. “Certo che delocalizziamo!” ha dichiarato la Sindaca durante il Consiglio Comunale del 3-4-2024.
Questa decisione mi preoccupa molto: certamente ci sono problemi edilizi, parametri da rispettare e quant’altro, ma ciò che ritengo più importante in assoluto è il fattore umano. Gli anziani che vengono ospitati, le loro esigenze, i loro desideri. Oggi la Casa di Riposo Amilcare Cristallini è situata in pieno centro storico, proprio di fronte all’asilo, a pochi passi dalla farmacia, dall’ufficio postale, dalla piazza, dalla Chiesa, dai bar, da via Leopardi che ogni martedì accoglie il mercato. Gli ospiti della Casa, finché le loro condizioni di salute glielo permettono, escono, passeggiano, si incontrano con gli altri montefanesi, continuano giustamente a sentirsi parte del paese. Cosa potrebbero fare un domani quando la nuova Casa di Riposo dovesse essere costruita in campagna? A ben riflettere, FUORI DAI CENTRI ABITATI SI COSTRUISCONO LE CARCERI E I CIMITERI, NON LE CASE DI RIPOSO!
Allora ci siamo informati, abbiamo studiato la questione, abbiamo valutato i problemi e siamo arrivati alla conclusione che non è affatto vero che “bisogna delocalizzare” a tutti i costi. Anzi, ci siamo convinti che è possibile fare molto di più: realizzare un efficiente “Complesso della sanità e degli anziani” esattamente dove si trova oggi la Casa di Riposo, in pieno centro storico, di fronte all’asilo. Questo complesso, se vinceremo le elezioni, comprenderà:
- un nuovo edificio costruito sui terreni esistenti dietro l’attuale Casa di Riposo, in perfetta osservanza dei requisiti richiesti dalla Regione Marche per le strutture sanitarie extraospedaliere e sociosanitarie residenziali e semiresidenziali;
- la riqualificazione della vecchia Casa di Riposo a fini socio-sanitari;
- l’apertura di un “Club dei Nonni” a disposizione di tutti gli anziani di Montefano, quelli che sono ospiti della Casa di Riposo e quelli che continuano ad abitare nelle proprie case private.
Con queste soluzioni non solo eviteremo agli anziani una condanna al confino, ma riusciremo a offrire loro molti più servizi e maggiori occasioni di socializzazione.
Ribadisco ancora una volta: la costruzione della nuova Casa di Riposo non deve essere vista solo come un buon affare edilizio, ma soprattutto come preziosa occasione per ottenere migliori opportunità umane per gli anziani del nostro Paese.
1 commento
Il centro di Montefano si presterebbe splendidamente alla integrazione pubblico privato per promuovere una serie di residenze protette per autosufficienti e semiautosufficienti uscendo, almeno in parte, dalla logica delle case di riposo che in periodo covid hanno mostrato tutti i loro limiti sociali e sanitari. Un efficiente centro diurno che assicuri la somministrazione dei farmaci, le eventuali fisioterapie, l’igiene total body, la parrucchiera, animazione e almeno un pasto, assicurerebbe un minor ricorso alla istituzionalizzazione e questo con un notevole risparmio anche per le casse comunali.