nota del gruppo consiliare di Maggioranza
la minoranza sbaglia a contare e abbandona l’aula del consiglio, poi si accorge dell’errore e la butta in “biciplan”. È stato davvero surreale quanto accaduto oggi pomeriggio all’inizio del Consiglio comunale subito dopo le comunicazioni del Sindaco.
Dopo qualche minuto trascorso a contare il numero dei consiglieri di maggioranza, la consigliera Ubaldi si è alzata in piedi dicendo «Noi abbandoniamo l’aula e chiediamo la verifica del numero legale».
Evidente è il tentativo di boicottare i lavori del Consiglio comunale approfittando dell’assenza, per ragioni di lavoro, di due consiglieri di maggioranza.
Macroscopico è stato l’errore di conteggio, in quanto il nostro regolamento per il Consiglio Comunale prevede che il numero legale è assicurato con la presenza della metà dei consiglieri (nel caso specifico 8).
Per altro, mentre succedeva tutto questo, entrava in aula anche il nono consigliere.
A quel punto, all’esito della positiva verifica della regolarità della seduta da parte del Segretario comunale, considerata la pessima figura, i consiglieri di minoranza ormai in piedi attribuivano la loro decisione alle dichiarazioni del Sindaco sulla raccolta firme contro il Biciplan, giudicate offensive sebbene non contenessero alcun riferimento personale ai Consiglieri.
Insomma, una pessima pagina per il confronto e la democrazia cittadina che, in quanto condotta reiterata, sta diventando un modus operandi che non rende onore al ruolo di un Consigliere.
Di seguito, quanto affermato dal sindaco Michelini sulla raccolta firme.
«Ho ed abbiamo preso atto della raccolta firme organizzata presso gli esercizi commerciali della nostra Città dai gruppi di minoranza contro il piano di mobilità detto “Biciplan”.
A questo proposito, in qualità di Sindaco, ci tengo ad esternare in questo contesto alcune dovute considerazioni.
Premetto che reputo ogni iniziativa democratica che si espleta nel rispetto della legge e delle normative non solo più che lecita ma facente pienamente parte della struttura democratica di questo Paese e dunque della nostra realtà.
Allo stesso tempo, però, non posso non sottolineare il clima e il “fantasioso narrato” nel quale questa raccolta firme è stata organizzata, si è sviluppata e sta continuando a procedere.
Ho raccolto personalmente decine di testimonianze di persone invitate a firmare alle quali è stata raccontata una realtà totalmente opposta a quella che il piano Biciplan intende perseguire.
Ho ascoltato con le mie orecchie in diverse situazioni persone che sono state invitate a firmare adducendo l’opzione che se si fosse realizzato il Biciplan non avrebbero più potuto addirittura raggiungere con l’auto la propria abitazione o il proprio garage.
Ad altri aspiranti firmatari è stato vivamente consigliato di aderire alla iniziativa raccontando loro che con il Biciplan ci sarebbe stata la chiusura totale e perpetua di tutto il Corso alle autovetture.
Ad altri è stato invece narrato che con il Biciplan non si sarebbero più istituite isole pedonali estive in città e quindi la rinuncia definitiva da parte degli esercizi ai dehors oggi esistenti, e nessuna possibilità di richieste future.
Ecco, come anche i consiglieri di minoranza sanno benissimo ed hanno capito, tutto questo non corrisponde assolutamente al vero.
E se la raccolta firme è stata organizzata come sinonimo di una attività referendaria non posso non osservare che il quesito posto è scorretto, falsificato, lontano da ogni ipotetica realtà.
Tutto questo, a mio parere, svilisce in modo evidente l’iniziativa, perché ispirata e basata su concetti dolosamente artefatti e strumentalizzati al solo fine di raccogliere mero consenso politico/elettorale.
Aggiungo un’ultima considerazione: avete organizzato una raccolta firme contro un’iniziativa che vuole rendere nel futuro la nostra Città più appetibile, più vivibile, scritto nero su bianco nel nostro programma elettorale e condiviso dagli elettori che hanno riposto in noi la loro fiducia.
Avete insomma organizzato una raccolta firme per contrastare interventi che ormai sono propri di ogni Amministrazione illuminata e che si possono già vedere realizzati in città non lontano da noi. Progetti che vogliono in qualche modo attuare azioni, al contrario della cementificazione e tutto quanto ne è conseguito perpetrata negli ultimi 3 decenni, a difesa della salute dei cittadini e della qualità della vita dell’intera comunità.
E questa è la cosa che forse rincresce più di tutte».
2 commenti
Anzichè affidarsi alle chiacchiere da bottega e alle distorsioni di parte, perchè il Comune non diffonde capillarmente una sintetica e precisa illustrazione di come sarà il Biciplan, di cosa modificherà, di chi coinvolgerà, di quali possibilità offrirà al paese? Sarebbe un servizio utile per i cittadini e la dimostrazione che si sta amministrando per tutti e non solo per chi ha votato sindaco e giunta attuali. Del resto la testardaggine “di lotta” messa dall’opposizione, testimonia che ‘sto Biciplan tocca qualche privilegio particolare e ostacola le iniziative di miglioramento della vivibilità tutto l’anno di Porto Recanati. Insomma, piccole ottusità di un paese che non vuole cambiare se non ci sono tornaconti economici.
…….invece io credo che i “SIGNORI” della minoranza,già pregustavano la porchetta le fave ed il formaggio per il giorno dopo.Allora hanno pensato;”sai che c’è? Abbandonamo l’aula e cu ce frega,che domani se magna”