Sembra proprio che nel bene o nel male l’era democristiana non sia per nulla destinata a scomparire, non solo perché tutti in politica estera, dai Cinque Stelle alle sinistre e alle destre, sono diventati europeisti e atlantisti nel solco del grande maestro Alcide De Gasperi, cosa della quale non posso non rallegrarmi.
Ma anche perché nelle più piccole cose fanno quello che per cinquant’anni hanno criticato alla DC. È ora di spiegarsi: arrivano le elezioni comunali e con esse, udite udite, si asfaltano le strade e a volte anche in modo maldestro e frettoloso. Un modo antico per raggranellare gli ultimi consensi che nel passato veniva ferocemente criticato dalle minoranze, comunisti in testa.
In fondo, siamo tutti italiani, bravi figli di mamma, capaci di criticare aspramente ma altrettanto incapaci di cambiare rotta in modo serio.
Abbiamo lamentato a Recanati il cattivo andamento delle manutenzioni ordinarie, sperando che nelle complicate pieghe di bilancio si trovassero ogni anno qualche euro in più da destinare alla buona tenuta della viabilità. Troppo difficile: si blatera all’infinito di bene comune, si fanno conferenze socio-psico-educative con il logo del Comune, ma alla fine quello che vince è sempre un meschino calcolo elettorale.
Proprio così, ho detto all’inizio “siamo tutti democristiani”, ma non è vero: l’antica e solida DC, oltre all’innegata abilità nelle marchette elettorali era capace di grandi programmazioni, di scelte coraggiose e radicali che hanno cambiato l’Italia. Oggi in campo solo sbiaditi imitatori dei comportamenti peggiori.
Luca Marconi -Coordinatore provinciale UdC Macerata
2 commenti
un vero e proprio cambiamento non c’è stato nemmeno prima,come sarebbe stato auspicabile,ma dopo,con i tanti avvicendamenti,sempre presentati nel segno del cambiamento in meglio,è andata peggio. E’ incominciato addirittura con il Risorgimento del 1800.
Tuta invidia Luca
Questi sono uomini del fare, no i democristiani