Da oggi la chiesa di Sant’Agostino, in pieno centro storico, ha chiuso le sue porte ai fedeli, per almeno due mesi, il tempo per la realizzazione del nuovo impianto di riscaldamento per il quale sono stati stanziati dall’Amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile circa 200 mila euro in parte finanziati dal Ministero per gli interventi di efficientamento energetico sul patrimonio comunale.
Per questi due mesi le funzioni religiose delle ore 18.30, dal lunedì al sabato, e quelle della domenica e festivi, delle ore 9.30 e 18, saranno celebrate nella chiesa di Santa Maria in Montemorello, mentre la messa domenicale e festiva delle ore 11 si svolgerà nella chiesa della Cattedrale di San Flaviano (Duomo).
L’Amministrazione ha anche concesso in comodato d’uso gratuito alla Parrocchia l’alloggio al piano terra dell’antico convento degli agostiniani, all’interno del Chiostro, che sarà in uso al parroco, Don Roberto Zorzolo. La decisione nasce anche in virtù di un vecchio atto, risalente niente meno al 1863, rogato da Antonio Bastone regio notaio di Torino, che stabiliva l’acquisizione da parte del Comune dalla Cassa Ecclesiale dello Stato di due fabbricati, la chiesa di Sant’Agostino e quella di San Francesco, al prezzo di 15.000 lire. L’atto imponeva al comune anche l’obbligo di trovare una “conveniente” abitazione per il parroco.
4 commenti
Sarebbe ora (passata) che l’Amministrazione provvedesse al restauro del primo altare sulla navata sinistra della Chiesa, ormai vergognosamente transennato e celato alla vista dei fedeli da più di un decennio
l’ amministrazione non deve fare niente anonimo delle 19;44 , solo attendere che la morfina allevi il dolore e nel frattempo portarsi avanti con gli scatoloni da preparare per il trasloco.ora come ora meglio si auto commissariano e aspettino braccia conserte il giorno che verrà il curatore fallimentare eletto dal popolo che li sgombererà da uffici pubblici.bisogna pazientare sennò questi fanno come i nazisti che trafugarono opere d’ arte anche dopo la resa.
…ottime osservazioni! Da condividere e sottoscrivere. Questa è una mossa chiaramente pre-elettorale dell’attuale Giunta in uscita e già disfatta, implosa al suo interno.
E i fedeli non possono usufruire delle celebrazioni liturgiche inizialmente previste presso la chiesa di San Vito perché praticamente inagibile, a causa delle infiltrazioni d’acqua dopo i lavori nella vicina scuola, il mancato allaccio con la rete elettrica, e praticamente invasa da piccioni e ratti nei piani superiori! Una vera e propria indecenza!!
Quindi la soluzione forzata è stata quella di spostare le celebrazioni in altre chiese cittadine.
Non si poteva nel frattempo utilizzare la Chiesa del Santo Filippo sita lungo il Corso Persiani, anzichè la Cattedrale di San Flaviano (Duomo)?