Domani alle 14:30 sarà tumulato nel cimitero di Recanati Riccardo Campagnoli, figlio di Duccio (Armando) Campagnoli, ex assessore regionale dell’Emilia Romagna ed ex presidente di BolognaFiere, e Cristina De Francesco, recentemente scomparso a Milano all’età di 53anni. Campagnoli è molto conosciuto a Recanati dove è nato nel 1952 e dove poi ha scelto, molti anni fa, di tornare per unirsi in matrimonio con Cristina. Dopo la laurea in filosofia, ha lavorato e vissuto sempre a Bologna dove ha seguito anche l’attività politica prima nel sindacato della Cgil, per poi dirigere la Fiom dell’Emilia-Romagna, e poi l’impegno in Regione.
Toccante il post con cui su facebook annuncia la morte di suo figlio.
“Per Riccardo.
Scrivo, infine, in mezzo alle cose e ai pensieri purtroppo arrivati in casa nostra, inattesi e tanto dolorosi, in questi giorni, anche questa Nota, che mai avrei pensato di dover scrivere, e che scrivo ora ultimo giorno dell’anno anche perché, per un po’ almeno, sarà l’ultima mia Nota per questo piccolo Diario.
La scrivo anche con mia moglie Maria Cristina De Francesco. Perché ci è toccata proprio in questi giorni la morte di nostro figlio Riccardo per un male del tutto improvviso e fulminante, a Milano, mentre lo aspettavamo a casa a Bologna per la festa. E qui ne scriviamo ora, pure per ringraziare coloro i quali in questi giorni già ci sono stati e ci sono vicini, amici cari di Riccardo e nostri.
Si dice che vi è un dolore che non trova parole. E certo è questo che prova chi lo incontra; e anche chi vuole stargli vicino. Quello che ora proviamo noi, perché è vero che non trova rimedio la mancanza che resta. Tuttavia, forse, nulla sembra potersi dire di tale dolore, anche perché proprio in tali momenti si avverte l’importanza delle parole.
Ma allora arrivano anche parole che invece si vogliono dire, perché restino con noi stessi. e magari servano a parlare di ciò che anche altri conoscono e condividono.
Ecco allora: ciò che Cristina ed io ci sentiamo di dire, e che ancor più ora sentiamo, è quanto nostro figlio Riccardo è stato in questi anni trascorsi, comunque tanti, e belli, 53, che ci sono stati dati, parte e pensiero essenziale della nostra vita insieme. E che proprio questo, come tanti sanno, dà il senso essenziale alla vita, e all’altra parola che deve essere usata con cura, cioè amore.
Così pure, in questi giorni abbiamo anche sentito come a questo dolore privato si accompagna ancor di più la convinzione del diritto per tutti ad una vita buona, e di buoni affetti. E allora ancor più forte il bisogno di dire, anche in nome di questo tremendo dolore privato, che invece è davvero fuori e da bandire da ogni umanità, ogni colpo alla vita di ogni altro. È fuori da ogni umanità ogni violenza e distruzione di bambini donne uomini, padri madri, figli di cui pure arriva in casa ogni giorno, anche questi, notizia; e spesso passa oltre.
Ancor più veri e grandi si avvertono invece la grandezza, il calore e il conforto, per lo spirito di paternità e maternità che esprimono e rappresentano, delle parole ascoltate di nuovo questo Natale da Papa Bergoglio. Le parole che si debbono ascoltare e si debbono dire di fronte al dolore delle grandi tragedie che si soffrono nel mondo, ben più grandi ma che certo debbono anch’esse sempre restare ben presenti in casa nostra. Fa bene davvero infatti, – vogliamo sinceramente e semplicemente dire di nuovo anche noi ora – anche e proprio quando c’è un dolore privato, che sembra ingiusto e indicibile, sentire e ancor più condividere la religione civile e pubblica che soffre e vuole respingere l’ingiustizia di ogni prepotenza, e di ogni violenza che infligge dolore.”
4 commenti
queste sono considerazioni che un’umanità che vuole essere evoluta dovrebbe far proprie senza sforzi particolari.PURTROPPO OGGI L’UOMO STA REGREDENDO PAUROSAMENTE.
Caro Duccio è anni che ci vediamo, ma ti ricordo per tuo sociale e politico, vorrei con queste poche righe, partecipare al vostro dolore grande, immenso. Ti, vi abbraccio e vi dico forza Riccardo sarà sempre presente. Gherardo
ogni tua parola tocca il cuore, caro Duccio, mio compagno di scuola media.
sono vicina a te e a tua moglie in questo momento di grande dolore.
Duccio il dolore per la perdita di un figlio non ha eguali, per una mamma e per un padre è un dolore straziante!
Avrete sempre un angelo, che vi accompagnerà e la sua presenza sarà viva nei momenti più delicati, che incontrerete.
Che il Signore Iddio vi doni la forza di superare assieme questa fatto innaturale e da parte mia un forte abbraccio.