Un auditorium San Marco al completo ha seguito ieri pomeriggio l’incontro organizzato dall’Amministrazione comunale con la delegata del comitato internazionale della Croce Rossa, Rubina Paparelli. Tema e titolo del convegno a cui oltre al sindaco Leonardo Catena hanno partecipato anche il vicesindaco Katia Acciarresi, gli assessori Barbara Vecchi e Ilaria Matteucci, i consiglieri Paolo Spernanzoni, Fiorella Perugini e Tristano Grandinetti, è stato “Le emergenze umanitarie nei Paesi teatro di conflitti”.
Nel suo attento e coinvolgente intervento Paparelli ha evidenziato come dopo la seconda guerra mondiale, tutte le guerre abbiano coinvolto sempre di più la popolazione civile che nulla ha a che fare con i conflitti. «Se guardiamo soltanto al 2022/23 – ha spiegato la delegata – ci sono stati nel mondo, su circa 200 Paesi esistenti, quasi 150 conflitti che hanno riguardato principalmente 50 Paesi del mondo e spesso in contesti urbani». E i conflitti coinvolgono sempre di più i minori. «In Italia – ha puntualizzato Paparelli che ha lavorato in Iraq, a Gaza e nella Repubblica Centrafricana – su 60 milioni di abitanti i minori rappresentano il 16%, nella Repubblica Centrafricana ci sono solo 5 milioni di abitanti e poco meno della metà sono minori, così a Gaza, dove su un territorio molto ridotto, gli abitanti sono 2 milioni, metà dei quali minori».
Per far comprendere la quotidianità in realtà lontane e diverse come quella centrafricafricana, irachena e quella di Gaza Paparelli ha mostrato delle foto affiancandole con altre di Montecassiano. Una foto mostrava una tempesta di sabbia vista da una finestra. «Il cambiamento climatico sta colpendo anche questi Paesi – ha proseguito –, basti pensare come le temperature siano aumentate moltissimo in estate in Iraq, oltrepassando i 50°. Temperature alte e tempeste di sabbia che durano settimane intere e sconvolgono la quotidianità di questi Paesi già di per sé sofferenti. La guerra ha ripercussioni sulla vita delle persone che non possiamo nemmeno immaginare. L’impossibilità ad esempio di registrarsi all’anagrafe determina l’invisibilità delle persone: gente senza data di nascita, senza quindi la possibilità di accedere a cure, di potersi iscrivere a scuola. E in questi Paesi i conflitti portano con sé anche un elevato numero di persone scomparse, per cui chiarire le loro sorti e in altri casi certificarne la morte diventa impossibile». Nel suo lavoro con la Croce Rossa Internazionale la delegata si è dedicata anche alla condizione dei detenuti: «Sono persone ancora più vulnerabili come i civili, in condizioni di guerra. Sono gli ultimi ai quali si pensa, dei quali ci si cura, soprattutto nei momenti peggiori».
A conclusione dell’incontro Paparelli ha rivolto un monito al pubblico presente, quello di non restare indifferenti, «oggi soprattutto – ha concluso – che la modernità ci permette di essere tutti connessi e di aver accesso a tante informazioni bisogna informarsi, leggere, cercare di capire non solo attraverso siti di informazione, ma leggendo anche libri. La letteratura che giunge da questi Paesi ci può aiutare a comprendere meglio gli eventi. La soluzione ai conflitti non può essere che politica, sempre; l’aspetto umanitario è un cerotto alle tante ferite che una guerra causa. Ognuno di noi può aiutare, direttamente come faccio io e le tante persone impegnate sul campo, ma tutti possono aiutare in tanti modi, sotto tante vesti, ma quello che non bisogna mai dimenticare è che tutte le azioni che compiamo, ognuno secondo le proprie possibilità e competenze, vanno fatte sempre rispettando la dignità delle persone che si stanno aiutando. Aiutare ma con dignità». Al termine dell’incontro il sindaco Catena ha consegnato una targa a Rubina Paparelli ringraziandola per il suo impegno umanitario a salvaguardia dei diritti umani.