nota di Fratelli d’Italia Recanati
Come confermato dalla Provincia di Macerata, il Liceo Classico non si sposterà dal centro di Recanati e le classi in esubero andranno all’ex-Monastero, dove rimarranno anche nei futuri anni scolastici. Dall’anno scolastico 2024-2025 invece l’IIS Bonifazi si sposterà dalla sua sede a Squartabue, restando all’interno delle disponibilità economiche della Provincia.
Crediamo sia giusto ringraziare l’IIS Bonifazi, il Consiglio d’Istituto, il personale scolastico, gli studenti e le loro famiglie per aver dimostrato un’impareggiabile disponibilità in una situazione oggettivamente complessa di cui forse alcuni non hanno compreso pienamente la portata.
Va anche ribadito come Fratelli d’Italia Recanati si sia mossa immediatamente per dare risposte alla comunità del Liceo Classico, sia spingendo la Provincia ad adoperarsi che caldeggiando la soluzione del Bonifazi, che da subito è emersa come migliore alternativa possibile almeno nell’immediato.
Questa vicenda, che si è risolta finalmente per il verso giusto, dimostra però ancora una volta come il nostro programma elettorale del 2019 fosse lungimirante: quando parlavamo del bisogno di realizzare un campus nuovo, ben collegato alle arterie stradali cittadine e dotato di tutte le infrastrutture oggi necessarie come palestre o piccoli auditorium, sia sempre di più una necessità per la nostra Città che ci avrebbe evitato tante situazioni spiacevoli per molte famiglie recanatesi.
Questa proposta tornerà nel programma elettorale del 2024 e questa volta, forti del voto dei cittadini, realizzeremo una vera nuova scuola, non ponendo la prima pietra a 15 giorni dalle elezioni.
3 commenti
Quindi per il futuro la proposta sarebbe l’abbandono del Centro Storico e una bella cementificazione.
Bene a sapersi per evitarlo
Perché evitarlo ? Ci spieghi
C’è il Gallery ex seminario, avrebbero potuto comprare palazzo Antici Mattei. Se si volesse al centro storico gli spazi ci sarebbero. E il convento delle clarisse a Castelnuovo? Si rincorre la cementificazione come nei devastanti anni 60 e questo a tutti i livelli delle amministrazioni locali, comuni provincie etc.