All’assemblea dell’ATA3 di Macerata tenutasi il 30 novembre u.s. il Comitato No Discarica Territorio Montefano-Recanati era presente con il Presidente Fabio Lanari e altri membri del Direttivo in qualità di uditori. Direttamente da loro apprendiamo che i tempi previsti per la conclusione dell’iter avviato ormai da più di tre anni sono ancora lunghi.
Come si è letto in questi giorni, degli 84 siti individuati, ve ne sono 14 per i quali non è ancora stata presentata dai Comuni la documentazione richiesta dall’ATA3 lo scorso settembre e 16 per i quali la documentazione, originariamente richiesta da più di tre anni, risulta essere inspiegabilmente incompleta. Pertanto, il lavoro commissionato dall’ATA3 di Macerata all’ing. Massimo Stella e all’Università Politecnica delle Marche di Ancona è stato al momento svolto su 54 siti.
In attesa che i Comuni forniscano la documentazione relativa ai 30 siti di cui sopra, se pur parziale, l’analisi dei 54 siti ha portato all’esclusione di 25, lasciandone pertanto, al momento, 29 potenzialmente idonei: ben 11 di questi tra sono nei comuni di Recanati e Montefano!
Sono tante le domande che ci poniamo ma ve ne è una su tutte che meriterebbe di trovare risposta da coloro che stanno gestendo questa situazione: sono stati necessari 3 anni per arrivare a determinare che 25 aree non avrebbero potuto ospitare il sito di discarica perché troppo piccole? Perché è questo che è accaduto: non si è ancora arrivati alle valutazioni legate alla fase di microlocalizzazione ma non appena è stato conferito l’incarico ai tecnici, è stato da loro rilevato, esclusivamente su base dimensionale, che questi siti non avevano 10 ettari disponibili pertanto non avrebbero dovuto essere inseriti negli 84 iniziali!
Vi è però un “piccolo” particolare: il Comitato, composto da migliaia di cittadini, ha dedicato tempo e ingenti risorse economiche al contrasto di questa scellerata decisione presa dai politici (ndr l’assistenza legale è fornita dal prof Bernardo Giorgio Mattarella). Tutto ciò poteva essere in parte risparmiato se ci fossimo trovati in presenza di amministratori accorti, competenti e sensibili perché consci dell’impatto che scelte di questo genere hanno sulla vita dei loro cittadini.
A dire il vero, l’intero iter non sarebbe mai dovuto iniziare dal momento che nella precedente identificazione, insieme al sito (poi scelto) di Cingoli, erano presenti altri 8 siti dichiarati idonei dall’Università Politecnica delle Marche ad alloggiare una futura discarica nel medio-lungo periodo.
Non da ultimo, nelle scorse settimane è stato depositato al TAR Marche da parte del Comitato un quinto ricorso per motivi aggiunti, a seguito dell’approvazione del Piano d’Ambito (dove compaiono ancora tutti gli 84 siti inizialmente individuati) e, l’azione legale proseguirà fino a quando un solo sito nel territorio di Recanati e Montefano continuerà a comparire nella lista dei siti potenzialmente idonei.
1 commento
Speriamo che parcaroli si prenda il liceo ed in cambio ci dia la discarica.
avremo tanti soldi per fare le coperture dello stadio e con l’iva recuperata ci facciamo un investimento per trappole per pantegane.
altra grande conquista dell’ amministrazione Bravi e del PD