È uno stillicidio continuo per l’ex ospedale “Santa Lucia” di Recanati: da due mesi, infatti, non si svolgono più le sedute del venerdì in sala operatoria per la terapia del dolore: per ora rimane solo garantita l’attività ambulatoria del giovedì. Questo perché il medico che garantiva a Recanati le sedute di terapia del dolore in sala operatoria il venerdì è stato cooptato alla struttura ospedaliera di Macerata. Perché per alcuni interventi si ricorre alla sala operatoria? Perché certe procedure per la terapia del dolore necessitano di un ambiente sterile e dell’assistenza radiologica.
Tutto questo comporta, ancora una volta, che i pazienti, che devono sottoporsi ad un’infiltrazione di farmaci direttamente per via epidurale o caudale devono andare a Macerata. A favorire questa scelta è stato anche il fatto che l’apparecchiatura radiologica di supporto è stata dichiarata fuori norma dal marzo scorso: da allora finché è stato possibile operare, per alcune sedute di terapia del dolore, in sala operatoria pur senza supporto radiologico, il servizio, anche se a metà, è stato portato avanti, ma dal mese di ottobre c’è stato lo stop definitivo.
“Ecco il grado – dice il comitato cittadino Salviamo il Punto di Primo Intervento del Santa Lucia – di considerazione in cui è tenuto l’ospedale di Comunità di Recanati, pari a zero. Non è più tollerabile – afferma Marco Buccetti, medico di famiglia e psichiatra, referente del Comitato – che continuino a portarci via i servizi. Ci avevano promesso che sarebbero stati incrementati, ma in realtà ci tolgono quelli esistenti. Anche il discorso della casa della salute diventa, a questo punto, una presa in giro perché a che cosa servirà se non ci sono più medici”?
3 commenti
Fuori i forconiiii!
Chiedete al vostro amico Saltamartini.
Non era in prima fila con voi nella “famosa” marcia di qualche anno fa?
Questo è l’ennesimo “regalo” che ci fanno ormai in fatto di sanità siamo arrivati al picciolo è sparito anche il torsolo.
SIC!!!!!