Condivisa all’unanimità dei presenti all’assemblea dell’Ata di questo pomeriggio la necessità di corrispondere a Cosmari i maggiori costi relativi all’effettuazione del servizio rifiuti, anche in conseguenza della dinamica inflattiva.
Questo si rifletterà in un aumento previsto della Tari p la cui entità, da analisi svolte dall’Ata sulla base del metodo tariffario in vigore, sarà pari al circa il 9%.
“I suddetti aumenti dei costi non si rifletteranno sul tariffe del 2023 e saranno spalmati nel 2024 e nel 2025 – spiega il Presidente dell’Ata, Sandro Parcaroli -, ma ci stiamo adoperando per cercare le modalità gestionali più opportune per contenere i rincari previsti”.
6 commenti
Fortunatamente abbiamo i sacchetti coi chip!
buttate tutto a fossi, differenziando. il lunedi a fossi la plastica, il martedì la carta ecc ecc.
..dicevano che con la raccolta differenziata avremo pagato meno…alla faccia ..da quando in vigore il costo è sempre aumentato….sto pe sando di nn differenziare più…stanchi di mantenere carrozzoni!
Ci si elogia perché a Recanati la raccolta differenziata è arrivata sopra l80%,ma quando c’è da<> i costi non si fanno sconti. Quanto dovrebbero pagare quelle città che non arrivano neanche al 20%?
Loro si aumentano gli stipendi noi cittadini arriviamo all’80% della raccolta differenziata e veniamo premiati con un aumento!!!!Si diceva che più si differenziava e meno sì pagava!
A Recanati ci sono gli odiosi “microchip” dopo tutto quello che già si paga con la Tari anche gli aumenti….e le multe perché si sbaglia a mettere una scatoletta….che vergogna!!!!