Altro durissimo colpo all’immagine della nostra città che ha nel turismo il volano della propria economia, l’essere avvicinati, pur con le “dovute differenze” a situazioni di altre realtà territoriali che definire incresciose è un eufemismo e che nulla hanno a che vedere con il nostro Hotel House.L’Hotel House ha, senza alcun dubbio, una serie di problemi legati principalmente alle condizioni del palazzo sotto il profilo dell’incuria che, fino ad oggi, nessun amministratore condominiale è riuscito ad affrontare e risolvere in modo definitivo.
E’ vero che nel palazzo convivono 1.275 residenti (quindi pari al 10 % della popolazione cittadina e non al 17 % che probabilmente è la percentuale che vive in tutta la città) di cui 892 extracomunitari e molti degli altri italiani o divenuti tali; questa peculiarità non ha mai rappresentato un problema sotto il profilo della convivenza né nel palazzo né tantomeno nella città che convive da decenni con questa realtà ma è ovvio che rappresenta uno spaccato particolare da tenere sotto costante controllo sia anche solo per i numeri dei suoi abitanti. Una città nella città con tutti i suoi problemi. Con una peculariarità aggiuntiva di tipo culturale nella difficoltà di comprendere fino in fondo i doveri condominiali e la stessa realltà condominiale, spesso sconosciuta nei paesi di provenienza di molti di loro.
Nella riunione della Commissione Speciale della sera precedente all’incontro in Prefettura con il Sottosegretario Prisco, di cui nessuno della maggioranza ha sentito il bisogno o l’opportunità di informarci, avevamo chiesto che il Sindaco chiedesse alle forze dell’ordine di intensificare i cntrolli sotto il profilo della sicurezza considerando il particolare momento internazionale che si sta vivendo ed avevamo contestato la precedente richiesta di un commissario che non ci sembra attuabile in un condominio privato che già ha un amministratore nominato dal Tribunale.Riteniamo e l’abbiamo ribadito nella commissione di poche ore precedente all’incontro in Prefettura con il viceministro, che sia l’amministratore identificato dal Tribunale che deve prendere in mano la situazione sotto il profilo del degrado interno al palazzo e provvedere ad effettuare un incisivo intervento sulle condizioni del palazzone nel quale vivono 1.275 residenti appartenenti a 15 e non 23 etnie diverse.
Prendiamo atto delle indigestioni dichiarate dal sindaco rispetto alle richieste delle minoranze per gli interventi di disostruzione delle fogne, prendiamo atto con piacere se ha finalmente deciso di intervenire nonostante le difficoltà. Diremmo che è quello che abbiamo chiesto da tempo per ottenere, finora, solo una ordinanza alla responsabile dei LLPP (!!!) perchè intervenisse per chiudere una buca aperta su una rottura dopo ben 5 mesi.Dopo circa un anno diremmo che è ora passata di intervenire in modo sostanziale sui collegamenti fognari esterni al palazzo e salutiamo con piacere qualsiasi soluzione trovata allo scopo.E’ indubbio che lo sforzo maggiore deve essere fatto dal condominio che è e resta privato a tutti gli effetti.
D’altro canto esponenti autorevolissimi dell’attuale compagine di governo della nostra città, nel 2014 avevano rigettato completamente, aizzando gli stessi abitanti del palazzone, l’ipotesi di un villaggio alternativo al palazzo da far sorgere nell’area adiacente. Ipotesi che forse può essere ancora percorsa se ce ne fosse la volontà e la capacità.
Riteniamo che debba essere percorsa ogni strada per affrontare il problema nella legalità soprattutto nel rispetto dei tantissimi minori che saranno i cittadini di domani.
Abbiamo ascoltato l’intervista al Sottosegretario Prisco e l’abbiamo trovata concreta e pacata e ce ne rallegriamo.La gestione condominiale dell’Hotel House deve essere concreta e coraggiosa e nel rispetto della legge e di chi vi abita, soprattutto dei tanti minori che rappresentano il futuro, ma, ringraziando Dio e nonostante tutto, l’Hotel House non è Caivano
1 commento
SIgnore, siete sicure che i problemi di legalità (non c’è solo lo spaccio di stupefacenti o piccoli furtarelli qua e là) a Porto Recanati derivino tutti e solo dall’Hotel House? Vogliamo parlare di qualche speculazione edilizia in giro per il territorio oppure dei lavoratori “in nero” in strutture turistiche e commerciali? Suvvia, uno sforzo di realismo!