“Pronto, signora? Qui carabinieri. Sua figlia Beatrice ha avuto un incidente e le servono immediatamente dei soldi”. Il telefono squilla nella mattina di oggi a casa dei genitori ultrasettantenni di questa recanatese e il falso carabiniere, nel più scontato tentativo di truffa, cerca di abbindolare gli anziani al telefono arrivando persino a passare loro una donna che, con voce piangente dicendo che era la loro figlia, ha cercato di impietosirli in modo che potessero mettere mano subito al portafoglio.
Per fortuna l’anziana coppia ha mangiato subito la foglia e dopo circa 15 minuti al telefono ha mandato a quel paese il loro interlocutore interrompendo la conversazione. Subito dopo hanno rintracciato la loro figlia assicurandosi che stava bene e che non c’erano affatto problemi.
La tappa successiva è stata quella di avvertire i Carabinieri del tentativo di truffa subito in modo da cercare di risalire agli autori del reato.
“Quello che mi sconcerta – commenta la recanatese – è che il truffatore conosceva bene il mio nome e cognome ed era informato di tutte le mie generalità. Abbiamo avvisato i Carabinieri di Recanati di quanto accaduto, ma penso che sia importante informare i cittadini in modo che siano accorti se dovessero ricevere telefonate di questo genere”.
1 commento
Purtroppo di telefonate allo scopo di truffa, anche con motivazioni diverse, ne riceviamo tutti i giorni, e a nulla valgono i nostri tentativi, anche con lettere sui quotidiani, affinché il governo, vista la inutilità del sedicente garante della privacy, faccia qualcosa: soprattutto cercare di bloccare quei troppi numeri telefonici che, se richiamati subito, risultano essere inesistenti.