Un piccolo focolaio di scabbia è stato diagnosticato in questi giorni alla casa di riposo di Recanati gestita dalla Fondazione Ircer. Per ora solo su un operatore e un paziente sono stati riscontrati gli acari della scabbia ed entrambi sono già stati sottoposti a terapia: una crema sul corpo e bagni disinfettanti. Certamente sono in corso altri accertamenti, ma per ora anche su gli anziani che lamentavano prurito è stato verificato che si trattava solo di irritazione da sudore e tutto è sotto controllo.
Il paziente contagiato è ora in isolamento fino alla sua completa guarigione per evitare quanto più possibile i contatti corporei con gli altri anziani presenti all’interno della struttura. La scabbia, come si sa, è una malattia contagiosa e la persona che ha contratto la parassitosi deve restare qualche giorno in isolamento per evitare di trasmettere l’acaro.
La direzione della struttura, che ospita circa 70 anziani e ha un numero consistente di operatori, sta collaborando con il servizio igiene dell’Ast di Macerata per affrontare nel migliore dei modi questo piccolo focolaio.
9 commenti
con questo caldo inconsueto e prolungato le misure igieniche ed alimentare debbono essere triplicate.
Caldo inconsueto per te che sei ibernato!
non perdi occasione per mettere in mostra tutta la tua ignoranza.Basterebbe che dedicassi qualche minuto a leggere le statistiche,se,però,sai leggere.
In quale reparto si è verificato
Le camere sono distribuite in più piani .
In quale piano si è verificato
Gli ospiti occupano più piani del complesso Ircer
IL dottore A tempo pieno
Che cosa ha detto ?
Ha emesso un bollettino medico sulla situazione ?
Si viene a sapere un po’ in ritardo…
La scabbia è un’infezione che in ITALIA è stata debellata , divenuta sconosciuta dalla fine della seconda guerra mondiale .
È figlia della scarsa igiene dei locali e dell’assenza della giusta Igiene personale
Allora come può Essere che in un luogo come la casa di riposo Ester Gigli di Recanati si possa verificare , quando si vanta una tradizione antica di buona gestione ?
IL sindaco Bravi convochi il
Consiglio degli Ircer per capire le cause
Convochi IL medico che Presta la sua opera tutti i giorni
Anche perché la scabbia ha un tempo di incubazione di almeno 30 giorni
Inizia con prurito e arrossamenti della pelle più sottoposta a esigenze di pulizia
Quindi ci si accorge del progredire , sempre se vigli è sempre con controlli Giornalieri e ripetuti
Diciamo che la scabbia non è come il COVID ( sconosciuto)
Vogliamo sperare che il sindaco Bravi affronti il
Caso Scabbia non come ha affrontato il COVID , limitandosi a gestire le sole condoglianze , ma usi l’attenzione che iL caso Richiede
Prevenire la malattia , questa è la norma .
Nel caso della SCABBIA la prevenzione richiede l’IGENE ,pulizia dei locali e IGENE PERSONALE , nel caso degli anziani allettati e non più AUTOSUFFICIENTI
Tutta L’ATTENZIONE è AFFIDATA al PERSONALE, infierirei , OSS e Medici
Prima di tutti iL Dottore INTERNO , assunto a tempo pieno, sempre in contatto con
I medici di famiglia che hanno libero è facoltativo accesso anche come orario .
Allora che cosa è Successo nella Casa di Riposto ESTER GIGLI di RECANATI ????
IL caldo avrà avuto la sua parte ma si combatte con l’aria condizionata !!!!!!’
Per tutto il resto è Necessario l’impegno di quanti sono pagati per Adoperarlo Sempre e Soprattutto quando si tratta di Anziani anche non Autosufficienti
Allora l’amministrazione , il presidente Camilletti è tutto il Consiglio che dice di amministrare Spieghino che cosa è venuto meno
Individuando e richiamando i responsabili al proprio dovere
Prima di tutti i Medici , anche quelli di famiglia pagati per seguire i loro mutuati con
Una tariffa di accesso in più da parte della Regione
La città i recanatesi chiedono ed esigono spiegazioni
Nota : la casa di Riposo Ester Gigli ha goduto di l’ascite consistenti da Parte di BENIAMINO GIGLI per far stare bene gli Anziani Recanatesi e non per farli Soffrire !!!!!
Voglio sperare che vengano prese tutte le opportune precauzioni e terapie per debellare questa terribile infezione. Ma dal covid in poi, (e anche da prima in verità) il modello casa di riposo ha mostrato tutti i suoi limiti economici, sociali, igienico sanitari. Da tempo in altri paesi si promuovono modelli alternativi per la vita degli anziani, i cohousing, i centri diurni, l’assistenza domiciliare. Recanati ha una attivissima Asssessora ai Servizi Sociali. Non potrebbero essere promossi esperimenti in questo senso, magari cercando di utilizzare previa ristrutturazione alcune delle grandi case del centro storico disabitate da anni? Certo è difficile e complesso, dovrebbe essere una delicata collaborazione pubblico privato, ma varrebbe la pena di provare.