Sono pronti a dare battaglia – non escludendo neanche lo sciopero – 11 ambulanti (solo due non hanno aderito) del mercato della frutta e verdura e generi alimentari di viale Cesare Battisti a Recanati. Protestano contro la decisione dell’amministrazione comunale di spostare entro breve le loro bancarelle in via 1° luglio. Un primo saggio di quello che potrebbe accadere lo si è avuto ieri mattina dove, con la motivazione del concerto, in programma la sera, della PFM in piazza Leopardi, inspiegabilmente è stato chiuso al traffico il tratto di via Cesare Battisti interessato al mercato: incassi miseri e la maggior parte dei prodotti sono rimasti invenduti e da buttare.
Una scelta determinata – spiega l’Amministrazione – dalla necessità di riorganizzare tutto il mercato cittadino del sabato e di applicare la legge che prevede l’assoluto divieto del traffico a fianco delle bancarelle, specie quelle degli alimentari.
Hanno avviato una petizione e sono già tantissimi i cittadini recanatesi, e non solo loro, che l’hanno sottoscritta appoggiando la richiesta degli ambulanti. Nella lettera di protesta si chiede “di fermare ogni procedimento volto allo spostamento (o miglioramento) del mercato, in quanto è loro ferma ed irremovibile intenzione continuare a svolgere le attività nell’attuale disposizione dei posteggi”.
Le motivazioni sono molteplici. Innanzitutto per la “strategica collocazione geografica attuale in Viale C. Battisti, in quanto la strada è un punto nevralgico e fattore di maggiore afflusso di persone. È, inoltre, comoda sia riguardo la conformazione pianeggiante della strada, sia riguardo la facilità di accesso al mercato per le persone anziane”. Gli ambulanti non sono, invece, per nulla convinti delle motivazioni presentate dall’amministrazione comunale in cui si fa riferimento a norme di legge mai ben chiarite e per le quali non si citano gli esatti articoli.
Si è parlato, dicono gli ambulanti, della legge Minniti e del codice della strada che stabilirebbero la inconciliabilità del mercato con il passaggio dei veicoli e non ultimo il “decoro” del mercato. “Strano – dicono i commercianti che hanno dissotterrato l’ascia di guerra – che queste normative valgano solo per noi perché i dehors dei punti di ristoro, dislocati lungo tutto il centro storico e alcuni anche in periferia, operano in mezzo al traffico e addirittura hanno parcheggi a ridosso dell’attività”.
8 commenti
Bisogna aiutare i commercianti , anche quelli del sabato.
Eliminare il pagamento dei parcheggi , anche per i loro camioncini e la tassa per le bancarelle .
Fare in modo che il mercato del sabato
Venga frequentato anche dai paesi vicini .
Non speculare sui commercianti e sulle famiglie che vanno al mercato anche per risparmiare nella spesa
io consiglierei di rivedere la viabilità, sabato scorso per arrivare da porta cerasa venendo da Le Grazie non vi dico il giro che ho dovuto fare.
ma pensate al disagio dei cittadini?
ma pensate all’inquinamento?
ma pensate che il tempo ha un valore?
ma pensate che il cittadino si trova in difficoltà?
amministrare significa rendere più vivibile la vita pubblica non creare ansia
E quegli incapaci degli attuali amministratori si accorgono solo ora delle normative che hanno posto a base del loro provvedimento?
Ma vi siete mai guardati intorno per vedere il casino/disagio che creano queste bancarelle lì il sabato mattina???
Macchine sopra ai marciapiedi, gente che sta in mezzo alla strada….
E fate bene. Eravate in un posto perfetto, L’ex campo boario. Ma vi hanno cacciato per fare un parcheggio vuoto.
Spostare il mercato sul parcheggio sarebbe tutto in piano e in più il parcheggio è sotto e non crea confusione al traffico
ma chiudite sto mercato che non serve a niente, roba da secolo scorso
da spostare al centro città 2.0 così serve a qualcosa