Si era persa quasi la speranza di poter vedere finalmente riaperto il portone della chiesa di San Domenico, in pieno centro storico a Recanati. L’altro giorno, però, sono arrivati i camion, le impalcature e gli operai e sembra proprio che entro breve possano essere avviati i lavori, da parte della Curia vescovile, grazie ai fondi della Conferenza Episcopale italiana, per ristrutturale l’antica chiesa di fondazione romanica, costruita dopo l’arrivo dei Padri Domenicani nel 1272.
Era l’ottobre del 2016 quando due violente scosse di terremoto hanno indotto la Curia Vescovile a chiudere al culto la chiesa. Come si ricorderà, la chiesa nel 2015, dopo diversi mesi di lavori, che hanno interessato in particolare la copertura, il rifacimento delle vetrate e la tinteggiatura della navata, riapriva ai fedeli con un concerto. Ma, appena un anno dopo, a causa del terremoto, la chiesa, in seguito al sopralluogo dei tecnici della Curia, venne chiusa di nuovo e la celebrazione delle funzioni religiose trasferita nelle chiese di Sant’Anna e di Sant’Agostino. A preoccupare era stato il distacco di una porzione della colonna del portale di Giuliano da Majano, già precedentemente stuccata, e le lesioni sulle volte delle quattro colonne ai lati dell’altare.
In città ci sono altre due chiese che non se la passano proprio bene, già chiuse prima delle scosse telluriche, e con i danni accentuati dopo il terremoto del 2016: si tratta di Santa Maria in Varano al cimitero (tra l’altro sede delle tombe nobiliari dei Leopardi), e di quella di San Leopardo, anch’essa ospitante alcuni rappresentanti della nobile famiglia del Poeta in una cripta privata. La Cattedrale di San Flaviano, infine, rimane utilizzata solo nella sua navata centrale mentre restano transennate le navate laterali.
3 commenti
Almeno ci porterà un po’ più di movida al centro in piazza con la famosa messa della domenica alle 18,00 ora invernale e alle 19,00 ora estiva, per la gioia dei nostri sinistri amministratori comunali che non sapevano più come fare per ripopolare la desertificata piazza di domenica.
IL sindaco dovrebbe precisare che la chiesa del camposanto e ‘stata chiusa molto prima del terremoto
Causa infiltrazione di acqua dal tetto. Guardandosi bene dall’intervenire in quanto proprietà del comune. Risulta che l’acqua ha danneggiato l’interno
Come pure i due sindaci Fiordomo e Bravi hanno lasciato in abbandono la chiesa del patrono San Vito anche con procurati danni
Quindi incuria trascuratezza per le priorità comunali con danni ingenti
Chi pagherà i restauri ???
In vista delle elezioni, c’è mettemo a fà i faccennò!!! Grandi!!!!!