Rosalba Ubaldi di Centro destra unito di Porto Recanati ricorda il guasto si è creato alla fine di dicembre u.s. nella rete fognaria lungo la strada, ai limiti del condominio. “In quella occasione – scrive Ubaldi- è stato verificato che la fognatura, nella quale confluisce quella proveniente dalll’Hotel House, è collassata, risalendo probabilmente ad oltre 50 anni fa e realizzata con tubi in cemento. Certo che le pompe dell’Hotel House debbono esserci ed in modo efficace, ma il problema, in emergenza potrebbe essere risolto dal condominio con le tradizionali spurgature. Ma se anche le pompe funzionassero adeguatamente, il guasto sulla linea principale ne impedirebbero il deflusso causando il reflusso verso il condominio. E lì deve assolutamente intervenire il Comune o l’Astea che ha in gestione la rete fognaria della città.
Da quanto ci è stato detto sembra che non si sia intervenuti perché il guasto insiste su una strada privata. Direi proprio di no. Primo se la strada fosse privata, dovrebbe essere indicato e esserci il divieto di accesso ai non residenti e così non è. Secondo quella è una strada pubblica a tutti gli effetti, anche se non fosse stato fatto un passaggio di proprietà, come in moltissimi altri casi. Di fatto è pubblica perché il Comune lì ha fatto interventi sulla strada, ha potato gli alberi, l’ha illuminata e video sorvegliata, ha realizzato un marciapiede che consente il passaggio pedonale fino alla città con un intervento di riqualificazione finanziato dallo Stato ed anche l’attuale amministrazione l’ha ritenuta talmente pubblica da realizzare lì una pensilina per l’attesa del bus.
Da non dimenticare inoltre che, qualsiasi sia la proprietà, quando si verifica o si potrebbe verificare un danno ambientale, il Comune, sia pure dopo aver chiesto l’intervento al privato, deve intervenire senza se e senza ma. Poi magari manda il conto a chi ritiene opportuno, ma intanto deve evitare le possibili conseguenze con ogni mezzo.
La ricerca del danno è stata effettuata dal Comune e dall’Astea. Perché ancora oggi è una voragine coperta malamente da una lastra d’acciaio che, seppure segnalata, è pericolosa soprattutto per la curiosità dei bambini ? Poi, ciascuno deve fare il suo ed il condominio deve provvedere al degrado interno che ha raggiunto livelli preoccupanti.
Quando circa 10 anni fa’ era possibile e ipotizzato un villaggio alternativo e la demolizione finale del palazzone per la realizzazione della piazza dell’integrazione, con un progetto che ha riscosso, anche negli anni successivi, molto interesse presso le università di Milano ed Ascoli, si è gridato allo scandalo, ma quella era la soluzione. Case a soli due piani, nessun condominio, pagamento di un affitto a riscatto dopo un anticipo pari all’acquisto, da parte del proponente, dell’appartamento di proprietà all’Hotel House. Ma forse era una soluzione troppo avveniristica e, questo è più probabile, era solo una opposizione strumentale messa in atto dagli stessi attori di oggi che non hanno nessuna strategia se non quella di addossare ad altri le proprie responsabilità.
1 commento
Hotel House: un esempio del peggior assistenzialismo pubblico che mente umana possa pensare. E gli speculatori che hanno acquistato a suo tempo gli appartamenti (vedi molti nomi “noti” e celebrati della Valmusone) ridono a crepapelle.