Domenica 23 aprile nella chiesa di Santa Maria Assunta di Castelnuovo è stata celebrata la messa in suffragio di Anna Maria Tubaldi a un anno dalla sua scomparsa.
Presenti alla funzione la famiglia, le sue amiche di sempre e la tutrice che hanno comunicato di avere ricevuto da parte della Dott.ssa Francesca De Pace, responsabile del Centro Regionale Trapianti delle Marche, l’attestato di ringraziamento da parte del NTP (Nord Italia Transplant program) una delle tre organizzazioni nazionali di coordinamento interregionale per la donazione di organi. Anna ha infatti donato 5 organi: 2 reni, 2 cornee e il fegato che ha salvato da morte certa un giovane in attesa di trapianto. Un sincero e profondo ringraziamento alla famiglia anche da parte del gruppo AIDO Recanati e dalla presidente Piera Marconi: “Desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine alla famiglia per un gesto di grande generosità che ha dato speranza e nuova vita ad altre persone. Ho conosciuto Anna Maria nello splendore della sua giovinezza quando abitavo a Castelnuovo. La sua è stata una vita difficile e travagliata alla costante ricerca di un senso della vita che spero lo abbia trovato nel Donare, un esempio di altruismo e amore universale.”
Anna Maria Tubaldi (18 agosto 1958 – 22 aprile 2022) negli ultimi 10 anni è vissuta nella residenza Abitare il Tempo di Loreto, amorevolmente curata, protetta ed anche valorizzata. Al teatro di Loreto ha recitato una perfetta Alda Merini declamando le sue poesie; tutti giorni leggeva il giornale a voce alta con e per i pazienti; si prestava alle attività ludiche proposte.
Il ringraziamento ricevuto, secondo le amiche, va condiviso sia con le persone del Quartiere di Castelnuovo che, in questi anni hanno manifestato un interesse e una preoccupazione sincera per Anna che, con la “famiglia” di Abitare il tempo specialmente con le educatrici Virginia e Monia che, senza sottrarre ad altri ospiti, la facevano sempre sentire speciale nonché con il dott. Sergi, unico psichiatra che la trattava con delicatezza e umanità e non solo come “ paziente”.